venerdì 22 febbraio 2019

22 febbraio 1965, ore 15 – Bonatti e la Nord del Cervino – DINO BUZZATI, Cento ore senza sole

Perché è cosi straordinaria la scalata di Walter Bonatti sul Cervino? Perché in tutto il mondo è stato un coro di ammirazione? Il motivo è questo: poche altre, forse nessun’altra impresa ai mondo, richiedono all’uomo tanto vigore fisico, resistenza ai disagi, esperienza, abilità tecnica, intelligenza, energia nervosa e, soprattutto, forza morale. Certo, in tutte le grandi prove sportive oltre i muscoli occorre anche la volontà. Le doti morali necessarie in scalate come questa sono però di gran lunga più alte di quelle che entrano in azione in una partita di calcio o in un incontro dì pugilato. L’uomo, insomma, qui si rivela nella sua forma più completa e più degna.
Che cosa avrebbe fatto Bonatti se fosse vissuto ai tempi di Omero? Probabilmente alpinista non sarebbe stato, perché l’alpinismo a quei tempi non esisteva. Ma è molto probabile che, per qualche sua eroica gesta, il suo nome sarebbe arrivato fino a noi, nei versi di un grande poema.Ora guardiamo come è fatto il Cervino e in particolare la parete nord, per dove Bonatti è salito.
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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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