lunedì 5 agosto 2019

"Se la vita mi presenterà il conto sarò contenta di aver fatto tutto quello che desideravo"

Su Facebook il "testamento" dell'alpinista morta a 28 anni sulle Alpi Pennine

"La vita va vissuta al 100%, senza risparmiarsi. Se in futuro mi si presenterà il conto sarò comunque felice di aver fatto tutto ciò che desideravo. Senza rimpianti". Valentina Mora, 28 anni, lo scriveva due settimane fa a chi le diceva di stare attenta, a usare prudenza mentre si avventurava sulle vette che tanto amava. Ma lei, originaria di San Maurizio d'Opaglio, nel Novarese, non riusciva a stare lontana dalla montagna, dall'emozione della scalata e dalla felicità di raggiungere la vetta, che cristallizzava nella memoria con un sorriso e una foto che condivideva sui social.
Proprio la sua passione, sabato, le è costata la vita. La giovane, specializzata in informatica, aveva fatto dello sport un compagno di vita, e come suo padre, che ha un'officina in paese, amava le escursioni in alta quota specialmente in solitaria. Tutti conoscevano la sua passione: la vedevano ogni giorno allenarsi tra i boschi e per le vie del paese da sola.
E sola era partita sabato mattina dal rifugio Andolla, nella Valle Antrona per raggiungere la vetta, ma quando la sera non è tornata i familiari hanno lanciato l'allarme. Hanno intuito subito che qualcosa non era andato per
il verso giusto: Valentina sarebbe dovuta tornare per cena.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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