giovedì 11 giugno 2020

L’andar per rifugi al tempo del coronavirus

Il Club Alpino Italiano lavora perché quest'estate i rifugi possano riaprire

Il Club Alpino Italiano lavora perché quest’estate i rifugi possano riaprire. Simbolo dell’andar per montagne anche per i rifugi la situazione creatasi con la pandemia da coronavirus mette in crisi la ragione stessa per cui i rifugi sono nati e la loro austera eppur essenziale accoglienza. Sono 774 i rifugi e bivacchi del CAI sparsi sul territorio nazionale, tra Alpi, Appennini e vulcani.
“Pur essendo vero che possono esserci difficoltà a riaprire i rifugi, soprattutto quelli di alta quota, deve essere chiaro che il Club alpino italiano si è attivato e sta lavorando per scongiurare questa ipotesi”, così Antonio Montani, vicepresidente del Cai e responsabile dei rifugi commenta l’articolo pubblicato il 18 aprile, sulla testata La Repubblica: “L’estate in montagna senza rifugi”, a firma di Giampaolo Visetti.
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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

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