domenica 28 febbraio 2021

Falsa vetta sull’Everest. Alpinisti indiani bannati per 6 anni dalle montagne

“É davvero spiacevole che un falso ascensionista riceva il più alto riconoscimento d’avventura d’India”, dichiarava a Stefan Nestler nell’agosto 2020 Jamling Tenzing Norgay, figlio dello Sherpa primo salitore dell’Everest al fianco di Sir Edmund Hillary, a seguito dell’attribuzione del prestigioso “Tenzing Norgay National Adventure Award” a un falso scalatore dell’Everest.

Una vicenda rimbalzata, insieme alla foto di vetta decisamente fake del prode Narender Singh Yadav, in ogni angolo del Pianeta. Suscitando sdegno nella comunità alpinistica non solo indiana ma mondiale. L’alpinista indiano, conquistatore di 5 delle Seven Summits e, teoricamente, per la sua salita del maggio 2016, più giovane ascensionista indiano dell’Everest, era stato attaccato anche dallo stesso capospedizione, Naba Kumar Phukon, che ne aveva richiesto l’arresto immediato.

Io sono arrivato in cima solo con il mio Sherpa”, aveva dichiarato Phukon. Secondo le dichiarazioni di Lakpa Sherpa, impegnato nella mattina della vetta in un salvataggio a Colle Sud, Yadav si sarebbe fermato alla zona del The Balcony (8400 m). Testimonianze non di poco conto, di fronte alle quali il Governo Indiano era sembrato in un primo momento indifferente. Tanto da portare Lakpa a parlare di “politica corrotta”.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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