domenica 21 febbraio 2021

LE VIE DEL SALE


“Dunque, cosa manca? Ah già… il sale!”

Quando al supermercato mettiamo nel carrello una confezione di sale, probabilmente ne ignoriamo il nome chimico. Di sicuro non poteva saperlo il nostro lontano predecessore che, in una grigia giornata autunnale, percorreva crinali spazzati dal vento con un pesante sacchetto sulle spalle. Il nostro ben allenato progenitore era ovviamente scevro di nozioni fisiche o chimiche, ma ne aveva intuito gli effetti nel processo di conservazione degli alimenti per proteggerli da alterazioni microbiche. Per questo, percorreva i tragitti che mettevano in comunicazione la Pianura Padana con la Liguria.
La denominazione “Via del Sale” è usata dall’estremo ponente ligure alla Toscana per indicare una molteplicità di tracciati commerciali che collegavano l’entroterra alla costa. Nonostante i dislivelli e le difficili condizioni metereologiche, i percorsi si snodavano sui crinali dei monti, in quanto permettevano vie più dirette del tortuoso fondovalle, più sicure dagli agguati dei briganti, evitavano il passaggio di torrenti che l’esiguità dei ponti rendeva difficoltoso e offrivano una migliore individuazione della giusta direzione da seguire.
Ovviamente la morfologia dei luoghi suggeriva i tragitti migliori, ma un altro fattore influiva sulla scelta degli itinerari: la spartizione dei territori, in epoca medievale, tra importanti famiglie feudali ed i conseguenti dazi doganali imposti.
Oggigiorno sono cambiati i mezzi e le vie di comunicazione, ma a ripercorrere ancora le piste millenarie di antichi mercanti restano gli escursionisti che inseguono successioni di profili boscosi e silenzi di pascoli accarezzati dalla brezza di primavera. A loro sono dedicate queste pagine, nella speranza di fornire un’utile descrizione dei percorsi, che il nostro lontano precursore intraprendeva con tanta audacia.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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