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Qui quello del Cai di Voghera
giovedì 29 dicembre 2011
giovedì 22 dicembre 2011
Gruppo micologico vogherese: escursioni 2012
29 gennaio
Le Cinque Terre: Riomaggiore - Monterosso
12 febbraio
Ciaspolata
26 febbraio
Varigotti - Noli
11 marzo
Avolasca - San Sebastiano Curone
25 marzo
Anello di Rivanazzano Terme
9 aprile
Vara - Argentea - Faiallo
22 aprile
Sentiero naturalistico Laghi del Gorzente
6 maggio
Sentiero del fiume in Valle d'Era
13 maggio
Ciclabili dell'Adda - Ecomuseo Leonardesco
20 maggio
Parco dell'Antola
1/2/3 giugno
Via del sale: dal Piacentino al Tigullio
1 luglio
Valpelline: Rifugio Nacamuli
13/14/15 luglio
Week-end in Val Gardena
22 luglio
Sentiero Walser in Val Sesia
29 luglio
Val d'Ayas: anello del Corno Bussola
8/9 settembre
Val Grisenche: Rifugio Bezzi
23 settembre
Anello Monte Penice
7 ottobre
Voltaggio - Monte Tobbio
21 ottobre
Anello di Sant'Alberto di Butrio
Fonte
domenica 18 dicembre 2011
La pietra verde
Calendario 2012
06-07-08 gennaioCiaspolate a Capannette di Pej (PC)
29 gennaio
Levanto-Monterosso (SP)
12 febbraio
Nervi-Monte Santa Croce (GE)
11 marzo
Finalborgo-Verezi (SV)
25 marzo
Sanremo in fiore (IM)
15 aprile
Il Sentiero di Frate Ave Maria (PV)
22 aprile
Il trenino delle 100 valli (Svizzera)
06 maggio
Il Monte Figne (GE)
27 maggio
Prealpi Biellesi (BI)
09-10 giugno
Caldirola-Rifugio San lorenzo-Caldirola (AL)
16-17 giugno
Work Shop sul riconoscimento delle farfalle (AL)
24 giugno
Il castello di Racconigi e la Sacra di San Michele (CN)
07-08 luglio
Work Shop di Fotografia (AL)
15 luglio
Il Lago Blu (AO)
28 luglio
Notturna sul Passo dell’Aquila (PV)
05 agosto
La Festa del Redentore (AL)
10 agosto
Notte in Rifugio (AL)
Dal 18 al 25 agosto
Il cammino di Santiago di Compostela (Spagna)
26 agosto
Lucca-Collodi (PT)
02 settembre
La Valle Incantata (AO)
16 settembre
Il castello di Fontanellato (PR)
Dal 26 al 30 settembre
La Via del Mare (GE)
07 ottobre
Alagna Valsesia (VC)
21 ottobre
Il Monte Antola (GE)
04 novembre
L’anello del Penice (PC)
18 novembre
I luoghi Pellizziani (AL)
08 dicembre
Montreaux e i mercatini di Natale
DOVE L’INVERNO FERMA IL TEMPO…
QUANDO LO SPORT INCONTRA LA NATURA IN TUTTE LE STAGIONI
3 giorni di ciaspolate a Capannette di Pej (PC)
6-7-8 gennaio 2012
In questo angolo di Appennino a m 1.469 s.l.m. dove le cime più alte raggiungono i m 1.724 s.l.m., il fascino delle avventure, delle esplorazioni e della scoperta del territorio non si esaurisce mai. Ci troviamo lontani dalle famosissime località sciistiche, eppure rimaniamo ammaliati e affascinati osservando ciò che questi luoghi ci offrono.
Queste semplici, ma avventurose ciaspolate vogliono dare la possibilità a tutti, anche a chi non ha mai provato, di avvicinarsi a questo sport in modo molto semplice, quasi rilassante. Iniziando con percorsi facili e con poco dislivello.
Uso delle ciaspole:
Le racchette da neve o ciaspole si indossano direttamente e con facilità sui scarponcini da trekking (consigliamo in Gore-Tex) e permettono di muoversi sul manto nevoso senza sprofondare e senza scivolare. Le racchette da neve sono molto utilizzate per le escursioni invernali e per facilitare la camminata si utilizzano i bastoncini, simili a quelli utilizzati nello sci, che aiutano nella spinta.
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venerdì 16 dicembre 2011
Domenica 18 dicembre: Val Bognanco (Vb)
Facile escursione sulla neve adatta a tutti per festeggiare insieme NATALE 2011
Cammineremo in alta Val Bognanco lungo i percorsi che fino a pochi decenni fa erano battuti dai contrabbandieri.
Raggiungeremo il rifugio "il Dosso" dove pranzeremo, ma prima per i coraggiosi che vorranno avventurarsi, si arriverà al passo della Monscera dove è situato il confine Italia/Svizzera.
Quindi.......pranzo di Natale con specialità del posto tipiche dell'Ossola per festeggiare insieme i 1000 trekking fatti insieme nel 2011.
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lunedì 12 dicembre 2011
Sabato 17 dicembre 2011 ore 15,00
presso la sede territoriale della Provincia di Pavia – Codevilla (PV)
Presentazione:
LA COMPAGNIA DEL TEMPO LIBERO 2012
30 camminate Eco-Sportive per il benessere psico-fisico della persona.
Sarà l'occasione di presentare e pianificare le tante escursioni del prossimo anno
e prenotarsi per la tre giorni di ciaspolate in programma dal 06 al 08 gennaio 2012 (in Appennino Pavese).
Al termine della presentazione, videoproiezione naturalistica a Cura di Pierluigi Casanova.
Seguirà rinfresco.
Grazie per l’attenzione, buona giornata.
sabato 10 dicembre 2011
Punta Martin
L’escursione proposta questa settimana, molto semplice ed accessibile a tutti, parte dalla località “Piani di Praglia” e permette di raggiungere facilmente ed in breve tempo una particolare conformazione rocciosa molto conosciuta ai Liguri ed in particolar modo agli abitanti del Ponente Genovese: Punta Martin.
Essa è un’elegante montagna situata nell’entroterra genovese, in direzione Nord rispetto il quartiere di Prà ed in direzione Nord Est rispetto al paese di Acquasanta, che, oltre ad essere inconfondibile per la sua particolare sagoma piramidale, è caratterizzata da una conformazione rocciosa ofiolitica costituita da serpentinite, riscontrabile anche in altre montagne vicine quali l’adiacente Monte Pennello (995 m.), il Monte Argentea (1086 m.) e il Monte Reixa (1183 m.).
Curiosità: questa escursione, per esperienza personale, consiglio di praticarla nel periodo primaverile-estivo poiché la zona, soggetta a tempestivi cambiamenti climatici, è non di rado coinvolta dalla presenza di banchi di nebbia.
L’itinerario è segnalato dai simboli segnavia bianco-rossi e dai simboli Fie
Da Genova Pontedecimo s’imbocca la strada provinciale per Campomorone che conduce sull’altopiano dei Piani di Praglia (860 m.); qui si prende la strada asfaltata a sinistra che, prima in piano, poi in leggera discesa, conduce in uno spiazzo ove si parcheggia l’auto.
Superata una sbarra si prosegue per larga sterrata ove s’individuano anche le segnalazioni biancorosse dell’Alta Via dei Monti Liguri e dopo circa un quarto d’ora di cammino si giunge ad un bivio: si prosegue a destra (percorrendo il sentiero a sinistra si raggiunge il Santuario di Nostra Signora della Guardia) e, superata Colla del Canile (867 m.), si prosegue tagliando le pendici est del Monte Seju (958 m.); durante il tragitto ci si addentra in un paesaggio molto spoglio e solitario ove è facile incontrare i pastori con le loro greggi ed osservare nel cielo varie specie di uccelli tra le quali i falchi.
Dopo circa mezz’ora di cammino dal primo bivio si giunge ad un quadrivio: il sentiero a destra conduce al Passo del Turchino, i due sentieri che si staccano a sinistra conducono rispettivamente a Pegli e Prà, mentre per Punta Martin si prosegue dritti per la sterrata che, dopo una breve discesa, risale il Monte Foscallo.
La sterrata va sempre seguita (anche quando non risulta più segnalata dai simboli biancorossi) fino a raggiungere il bivacco del Monte Pennello (995 m.):qui si stacca a destra il sentiero segnalato che conduce in breve tempo sulla vetta di Punta Martin, a circa un’ora e un quarto dai Piani di Praglia.(bei panorami sul Ponente Genovese e la Riviera Ligure).
Per il ritorno si segue lo stesso tragitto dell’andata che riporta al punto di partenza dopo circa un’ora di cammino
A cura di Marco Dagnino
Fonte
Essa è un’elegante montagna situata nell’entroterra genovese, in direzione Nord rispetto il quartiere di Prà ed in direzione Nord Est rispetto al paese di Acquasanta, che, oltre ad essere inconfondibile per la sua particolare sagoma piramidale, è caratterizzata da una conformazione rocciosa ofiolitica costituita da serpentinite, riscontrabile anche in altre montagne vicine quali l’adiacente Monte Pennello (995 m.), il Monte Argentea (1086 m.) e il Monte Reixa (1183 m.).
Curiosità: questa escursione, per esperienza personale, consiglio di praticarla nel periodo primaverile-estivo poiché la zona, soggetta a tempestivi cambiamenti climatici, è non di rado coinvolta dalla presenza di banchi di nebbia.
L’itinerario è segnalato dai simboli segnavia bianco-rossi e dai simboli Fie
Da Genova Pontedecimo s’imbocca la strada provinciale per Campomorone che conduce sull’altopiano dei Piani di Praglia (860 m.); qui si prende la strada asfaltata a sinistra che, prima in piano, poi in leggera discesa, conduce in uno spiazzo ove si parcheggia l’auto.
Superata una sbarra si prosegue per larga sterrata ove s’individuano anche le segnalazioni biancorosse dell’Alta Via dei Monti Liguri e dopo circa un quarto d’ora di cammino si giunge ad un bivio: si prosegue a destra (percorrendo il sentiero a sinistra si raggiunge il Santuario di Nostra Signora della Guardia) e, superata Colla del Canile (867 m.), si prosegue tagliando le pendici est del Monte Seju (958 m.); durante il tragitto ci si addentra in un paesaggio molto spoglio e solitario ove è facile incontrare i pastori con le loro greggi ed osservare nel cielo varie specie di uccelli tra le quali i falchi.
Dopo circa mezz’ora di cammino dal primo bivio si giunge ad un quadrivio: il sentiero a destra conduce al Passo del Turchino, i due sentieri che si staccano a sinistra conducono rispettivamente a Pegli e Prà, mentre per Punta Martin si prosegue dritti per la sterrata che, dopo una breve discesa, risale il Monte Foscallo.
La sterrata va sempre seguita (anche quando non risulta più segnalata dai simboli biancorossi) fino a raggiungere il bivacco del Monte Pennello (995 m.):qui si stacca a destra il sentiero segnalato che conduce in breve tempo sulla vetta di Punta Martin, a circa un’ora e un quarto dai Piani di Praglia.(bei panorami sul Ponente Genovese e la Riviera Ligure).
Per il ritorno si segue lo stesso tragitto dell’andata che riporta al punto di partenza dopo circa un’ora di cammino
A cura di Marco Dagnino
Fonte
martedì 6 dicembre 2011
GIOVEDI' 08 DICEMBRE ORE 13,00: Facciamo il Presepe
RIFUGIO PIANI DI SAN LORENZO - VAL BORBERA (AL)
Portiamo tutti una vecchia statuina per realizzare insieme il Presepe al Rifugio.
Programma:
Ore 13,00 pranzo a € 16,00 (una parte del ricavato verrà inviato a un orfanatrofio in Kenia)
Ore 15,00 realizzazione del Presepe
sarà l'occasione giusta per farci gli auguri di Natale e pianificare la prossima escursione di 3 giorni a Capannette di Pej (PC)
Ricordiamo che questo evento è riservato ai soci del Rifugio.
Info: 346.3540867
Lavagna - S. Giulia - Sestri Levante - Punta Manara - Riva Trigoso
A) Lavagna - S.Levante – Riva Trigoso
Dislivello 400 m.
Tempo percorrenza ore 6,00
Difficoltà E
B) S.Levante – Punta Manara – Riva Trigoso
Dislivello 155 m.
Tempo percorrenza ore 3,30
Difficoltà E
Ritrovo: ore 6:45 presso la sede Cai - PalaGuerci - Giardini Aldo Moro
Partenza: ore 7:00 - Viaggio in pullman
Ritorno: in serata
Informazioni e prenotazioni: CAI Sezione di Valenza “Davide e Luigi Guerci” Giardini Aldo Moro – Valenza
Tel.- Fax 0131 945633; Cell. 340 9882624 - 331 2557778; martedì - giovedì - venerdì - 21,00 / 23,00
Iscrizione entro le ore 21,00 del giorno precedente l’escursione.
e-mail cai@valenza.it
Dislivello 400 m.
Tempo percorrenza ore 6,00
Difficoltà E
B) S.Levante – Punta Manara – Riva Trigoso
Dislivello 155 m.
Tempo percorrenza ore 3,30
Difficoltà E
Ritrovo: ore 6:45 presso la sede Cai - PalaGuerci - Giardini Aldo Moro
Partenza: ore 7:00 - Viaggio in pullman
Ritorno: in serata
Simpatica escursione che tra creuze, uliveti e sentieri va da Lavagna a Santa Giulia per poi scendere alla spiaggia di Cavi prima di risalire verso le rocche di S. Anna e i ponti romanici della Valle del Fico.
Itinerario A)
Dalla piazza del municipio di Lavagna, si imbocca la stretta e rettilinea Via Roma, ricca di negozi e sempre molto animata: questa sbocca davanti ad una piazza rettangolare allungata,in cima alla quale domina la bella collegiata barocca di S. Stefano. Qui il nostro itinerario piega a destra, nella via del Borgo, in parte a portici e molto pittoresca; questa prosegue direttamente al di là della via Mazzini. Dopo 50 metri dall’incrocio si gira a sinistra in una strada che sale rapidamente fino a raggiungere la quota 88 metri in località S. Benedetto. Si prosegue in salita, al 4° tornante si devia a destra davanti al ristorante “Il Gabbiano”. Si attraversa la strada asfaltata e si prosegue in viva salita, che in breve arriva ad incrociare la strada Lavagna – S. Giulia; attraversata questa, una ripida scaletta porta al piazzale ove sorge la pittoresca bianca chiesa barocca di S. Giulia (fino a qui il segnavia FIE un punto Rosso), il cui sagrato è pavimentato a ciottoli a diversi colori. S. Giulia è a quota 250, a Km. 3 da Lavagna. Si cammina a lungo in discesa,in mezzo a bellissimi ulivi coltivati a fasce, toccando case sparse e la diruta cappella di S. Cecilia. Quindi si scende rapidamente a Cavi su di una strada asfaltata interna che si segue verso sinistra. Questa dopo 100 metri, giunge alla chiesa di Cavi. Subito dopo la colonia “Cogne” si gira a sinistra e poi a destra in un carugio giungendo alla copertura del torrente Barassi; superato il torrente si prende una stradetta in ripida salita fra due case, appena dopo si lascia la zona urbanizzata e si passa in pochi metri ad un sentiero pittoresco, fra l’erica e pini, a picco sul mare. Al termine di questo tratto stupendo si trovano le rovine della cappella di S. Anna (m. 103), di qui mirabile vista su S. Levante e sul promontorio di Punta Manara. Giunti a Sestri si raggiunge il Vico del Bottone che si dirama da via xxV aprile e sale fino al semaforo di Punta Manara con ampio panorama su tutto il Golfo del Tigullio, sulla Val Gromolo e sulla Val Petronio e quindi in discesa si raggiunge Riva Trigoso.
Itinerario B)
Vedi descrizione da S. Levante - Punta Manara - Riva Trigoso
Itinerario A)
Dalla piazza del municipio di Lavagna, si imbocca la stretta e rettilinea Via Roma, ricca di negozi e sempre molto animata: questa sbocca davanti ad una piazza rettangolare allungata,in cima alla quale domina la bella collegiata barocca di S. Stefano. Qui il nostro itinerario piega a destra, nella via del Borgo, in parte a portici e molto pittoresca; questa prosegue direttamente al di là della via Mazzini. Dopo 50 metri dall’incrocio si gira a sinistra in una strada che sale rapidamente fino a raggiungere la quota 88 metri in località S. Benedetto. Si prosegue in salita, al 4° tornante si devia a destra davanti al ristorante “Il Gabbiano”. Si attraversa la strada asfaltata e si prosegue in viva salita, che in breve arriva ad incrociare la strada Lavagna – S. Giulia; attraversata questa, una ripida scaletta porta al piazzale ove sorge la pittoresca bianca chiesa barocca di S. Giulia (fino a qui il segnavia FIE un punto Rosso), il cui sagrato è pavimentato a ciottoli a diversi colori. S. Giulia è a quota 250, a Km. 3 da Lavagna. Si cammina a lungo in discesa,in mezzo a bellissimi ulivi coltivati a fasce, toccando case sparse e la diruta cappella di S. Cecilia. Quindi si scende rapidamente a Cavi su di una strada asfaltata interna che si segue verso sinistra. Questa dopo 100 metri, giunge alla chiesa di Cavi. Subito dopo la colonia “Cogne” si gira a sinistra e poi a destra in un carugio giungendo alla copertura del torrente Barassi; superato il torrente si prende una stradetta in ripida salita fra due case, appena dopo si lascia la zona urbanizzata e si passa in pochi metri ad un sentiero pittoresco, fra l’erica e pini, a picco sul mare. Al termine di questo tratto stupendo si trovano le rovine della cappella di S. Anna (m. 103), di qui mirabile vista su S. Levante e sul promontorio di Punta Manara. Giunti a Sestri si raggiunge il Vico del Bottone che si dirama da via xxV aprile e sale fino al semaforo di Punta Manara con ampio panorama su tutto il Golfo del Tigullio, sulla Val Gromolo e sulla Val Petronio e quindi in discesa si raggiunge Riva Trigoso.
Itinerario B)
Vedi descrizione da S. Levante - Punta Manara - Riva Trigoso
Informazioni e prenotazioni: CAI Sezione di Valenza “Davide e Luigi Guerci” Giardini Aldo Moro – Valenza
Tel.- Fax 0131 945633; Cell. 340 9882624 - 331 2557778; martedì - giovedì - venerdì - 21,00 / 23,00
Iscrizione entro le ore 21,00 del giorno precedente l’escursione.
e-mail cai@valenza.it
giovedì 1 dicembre 2011
Sentiero del Viandante - da Colico a Dervio
Il "Sentiero del Viandante" è un suggestivo percorso che partendo da
Abbadia Lariana si snoda lungo le pendici che sovrastano le coste della
sponda orientale del Lago di Como e giunge sino al santuario della
Madonna di Valpozzo a Piantedo in Valtellina. Percorreremo il tratto che
da Dervio ci condurrà a Colico passando per il castello di Corenno
Plinio, il piccolo santuario di San Rocco, il tutto con lo splendido
panorama delle montagne dell'Alto Lario.
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mercoledì 30 novembre 2011
Il recupero delle strade militari dismesse
La Regione Piemonte ha approvato una legge per il recupero, la tutela
e la valorizzazione delle strade militari dismesse del Piemonte.
Il rilancio di questi percorsi è studiato non solo per migliorare il collegamento tra le diverse borgate o il raggiungimento degli alpeggi, ma anche per la promozione turistica del territorio, in connessione con la rete dei sentieri.
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Il rilancio di questi percorsi è studiato non solo per migliorare il collegamento tra le diverse borgate o il raggiungimento degli alpeggi, ma anche per la promozione turistica del territorio, in connessione con la rete dei sentieri.
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domenica 27 novembre 2011
Camminare lento il segreto per bruciare calorie!
Il movimento è sicuramente un ottimo
alleato delle diete. Abbinare un regime alimentare ipocalorico ad un
aumento dell’attività motoria è sicuramente la carta vincente per poter
perdere peso.
Sembra però che non sia necessario
impegnarsi in estenuanti sedute in palestra, ma basti un’attività più
leggera, come camminare, per ottenere già un discreto risultato.
Inoltre sembra che camminare lentamente sia il segreto per bruciare più calorie.
E’ uno studio tutto italiano, quello del
dott. Claudio Maffeis, docente di clinica pediatrica dell’Università di
Verona e responsabile dello studio pubblicato sul Journal of Clinical
Endocrinology secondo il quale il miglior rimedio per bruciare i grassi
sia la “Camminata costante di 4 chilometri all’ora”. La camminata a 4 Km all’ora, che
corrisponde alla velocità tenuta mentre si porta a passeggio il cane o
quando si fa una passeggiata, è facilmente praticabile da chiunque ed
ovunque ed ha il vantaggio che il 40% delle calorie bruciate deriva dai
grassi.
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martedì 22 novembre 2011
Domenica 27 novembre
Albenga - M. Bignone - M. della Guardia - Alassio - Albenga - Via Julia - Alassio
A) Albenga – Via Julia – Alassio
Dislivello 170 m.
Tempo perc. Ore 3,00
Difficoltà E
B) Alassio-M.Bignone-M.della Guardia – Alassio
Dislivello 750 m.
Tempo perc. Ore 5,30
Difficoltà E
Ritrovo: ore 6:45 presso la sede Cai - PalaGuerci - Giardini Aldo Moro
Partenza: ore 7:00 - Viaggio in pullman
Ritorno: in serata
Itinerario B
Ad Albenga dalla rotonda di Vadino andare in direzione Villanova (monti) e prendere a sinistra la stradina asfaltata in salita che porta a Punta San Martino – Via Julia Augusta segnavia 2 pallini rossi pieni che portano fino al Poggio Brera sopra Alassio. Seguire la strada asfaltata (non prendere il bivio della Via Julia Augusta) che con alcuni tornanti porta in quota, lasciarla all’altezza della recinzione di una casa e prendere il sentiero in salita che lo costeggia. Seguire sempre il segnavia, si giunge cosi sul Monte Bignone m. 521, il Monte Castellaro m. 515 per giungere alla punta più alta Vegliasco (Pisciavino) m. 598 colonizzata da ripetitori vari. Il sentiero farebbe il giro a destra del monte ma una pista dritta segnata dalle moto porta direttamente sulla cima e poi andando verso Alassio in mezzo ai casotti delle ditte dei ripetitori si prende il sentierino sulla destra in discesa che si riporta sul sentiero lasciato prima. Si prosegue ora sempre il segnavia, dopo un piccolo tratto di strada asfaltata si giunge al bel Santuario della madonna della Guardia m. 585 (si passa dentro al parco belle stazioni della Via Crucis) sempre ben segnato dal segnavia e dai nuovi cartelli che ci sono nel territorio di Alassio. Si scende con il segnavia + rosso verso Moglio quindi ad Alassio.
Itinerario A
Da Albenga seguendo l’itinerario B. si giunge a Punta San Martino e si imbocca la Via Julia. Poche decine di metri di asfalto sono sufficienti per giungere all’imbocco dell’antica strada (cartello) che, nel primo tratto, si presenta con una selciatura relativamente recente. Poco dopo la via si sterra andando a superare i ruderi di alcuni monumenti di origine romana risalenti al I - II secolo d.C. Giunti ad una strada asfaltata la si prende a destra, ma dopo 100 m. la si lascia per scendere a sinistra su stradella inerbita. Questa di li a poco diviene mulattiera, ed è in questo tratto che la via romana mostra la selciatura originale, i muretti e gli altri manufatti necessari per il deflusso della acque. Si prosegue per giungere a Santa Croce (110 m.) Da qui si segue la strada asfaltata,e a sinistra è possibile scendere ad Alassio dove termina l’escursione.
Ad Albenga dalla rotonda di Vadino andare in direzione Villanova (monti) e prendere a sinistra la stradina asfaltata in salita che porta a Punta San Martino – Via Julia Augusta segnavia 2 pallini rossi pieni che portano fino al Poggio Brera sopra Alassio. Seguire la strada asfaltata (non prendere il bivio della Via Julia Augusta) che con alcuni tornanti porta in quota, lasciarla all’altezza della recinzione di una casa e prendere il sentiero in salita che lo costeggia. Seguire sempre il segnavia, si giunge cosi sul Monte Bignone m. 521, il Monte Castellaro m. 515 per giungere alla punta più alta Vegliasco (Pisciavino) m. 598 colonizzata da ripetitori vari. Il sentiero farebbe il giro a destra del monte ma una pista dritta segnata dalle moto porta direttamente sulla cima e poi andando verso Alassio in mezzo ai casotti delle ditte dei ripetitori si prende il sentierino sulla destra in discesa che si riporta sul sentiero lasciato prima. Si prosegue ora sempre il segnavia, dopo un piccolo tratto di strada asfaltata si giunge al bel Santuario della madonna della Guardia m. 585 (si passa dentro al parco belle stazioni della Via Crucis) sempre ben segnato dal segnavia e dai nuovi cartelli che ci sono nel territorio di Alassio. Si scende con il segnavia + rosso verso Moglio quindi ad Alassio.
Itinerario A
Da Albenga seguendo l’itinerario B. si giunge a Punta San Martino e si imbocca la Via Julia. Poche decine di metri di asfalto sono sufficienti per giungere all’imbocco dell’antica strada (cartello) che, nel primo tratto, si presenta con una selciatura relativamente recente. Poco dopo la via si sterra andando a superare i ruderi di alcuni monumenti di origine romana risalenti al I - II secolo d.C. Giunti ad una strada asfaltata la si prende a destra, ma dopo 100 m. la si lascia per scendere a sinistra su stradella inerbita. Questa di li a poco diviene mulattiera, ed è in questo tratto che la via romana mostra la selciatura originale, i muretti e gli altri manufatti necessari per il deflusso della acque. Si prosegue per giungere a Santa Croce (110 m.) Da qui si segue la strada asfaltata,e a sinistra è possibile scendere ad Alassio dove termina l’escursione.
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venerdì 18 novembre 2011
La Pietra verde: serata presentazione programma 2012
sabato 26 novembre 2011 ore 21,00, presso il Polo Culturale di Brignano
Frascata, verrà presentato il programma escursioni 2012.
Saranno circa 30 le escursioni che verranno proposte; dalle ciaspolate alle
escursioni invernali sulle coste liguri, alle camminate tra borghi, castelli e
valli al trekking urbano e tanto altro ancora... Durante la serata ci sarà la
possibilità di tesserarsi alla nostra Associazione e verranno distribuiti sia
il libretto delle passeggiate sia il pieghevole del Rifugio Piani di San
Lorenzo.
Inoltre verranno proiettate le diapositive sulla ristrutturazione del
Rifugio e una nuova videoproiezione naturalistica di Pierluigi Casanova.
Sul sito www.lapietraverde.info trovate la
copertina del nuovo libretto.
Vi aspettiamo, grazie per l'attenzione
giovedì 17 novembre 2011
La “croce miracolosa” che il fuoco non sfiora
La Spezia - Quello che qualcuno ha ribattezzato il “sentiero dei
miracoli” è il numero 3 delle Cinque Terre, che da Riomaggiore sale
verso Biassa, attraversando un paese abbandonato e sfiorando la piccola chiesa di San Bernardo.
Il panorama è magnifico, ma questa non è l'unica particolarità del
luogo: in molti sono rimasti colpiti dal fatto che l'incendio che ha
devastato la campagna e i vigneti di Riomaggiore dieci giorni
prima dell’alluvione non abbia minimamente toccato la chiesa, e neppure
la piccola croce di legno grezzo che è posata poco distante.
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martedì 15 novembre 2011
Domenica 20 novembre: anello di Casa Matti (Pv)
Difficolta':
F/E
Dislivello
: 310m
Lunghezza
: 9 km
Durata
: 4,30 Ore
Colazione
al sacco
Abbigliamento: da
escursionismo invernale con obbligo di scarponcini.
Casa
Matti, appena sotto il Passo del Penice, e' una frazione del Comune
di Romagnese (PV) posta sul lato orografico sx del Torrente Tidone.
Pur non essendo di particolare interesse architettonico, e'
abbastanza frequentata nel periodo estivo per la sua posizione
immersa nel verde e la ideale quota per soggiornare. La Riserva del
Monte Alpe e' invece una zona protetta dell'Oltrepo' Pavese, poco
frequentata ma di sicuro interesse naturalistico. Ambienti ideali per
un escursionismo in periodo autunnale.
PER
CHI PARTE DA VOGHERA FARE ATTENZIONE PERCHE', CAUSA MULTE A RAFFICA,
IL CONSUETO PARCHEGGIO SUL RETRO DELLA EX CASERMA IN VIA F.LLI
KENNEDY E' POCO CONSIGLIATO. IL RITROVO E' FISSATO AL PARCHEGGIO
DELLA PISCINA COMUNALE.
Ritrovo
: Voghera 8,15 Parcheggio della Piscina Comunale.
Tortona
8,15 Parcheggio Piazza Milano (mercato).
Partenza
: 8,30
Percorso
automobilistico: Si raggiunge Rivanazzano Terme (PV) per poi
imboccare la statale ss461 del Penice. Prima di uscire da
Varzi si risale a sx sp207 per Zavattarello.
Eppoi per Romagnese, Casa Matti.
Ritrovo
e parcheggio : 9,45 Presso la Fontana di Casa Matti, situata
all'uscita della frazione in direzione del Passo Penice.
Inizio
gita : 10,00
Dalla
Fontana si raggiunge l'Oratorio della Frazione dove subito a dx
comincia il sentiero per risalire il versante est del Monte Alpe.
Incontrando la strada asfaltata la si percorre in salita per pochi
metri per lasciarla subito a dx nelle vicinanze di una villetta.
Entrati nella boscaglia si continua per carrareccia sino ad un
evidente selciato a sassi sulla sx. Lo si risale, ripido, per poi
continuare su comoda carrareccia in faggeta. Si arriva alla Costa
dell'Alpe (1,45 ore). All'evidente bivio, se le condizioni meteo lo
permetteranno, si svoltera' a dx leggermente in salita per buttare
l'occhio sul versante panoramico della Valle Staffora. Altrimenti si
prosegue in direzione sud sino alla pendici del Monte Alpe (2,30 ore
). Pausa pranzo. Si riprende in direzione sud lungo la sterrata della
forestale che per ampi tornanti scende ai Tre Passi. Da qui si
percorre in discesa la strada asfaltata che riporta a Casa Matti, per
lasciarla a dx al secondo tornante. Lasciato l'asfalto, per
un'evidente traccia su di un dosso per prato e boscaglia, si
rientra al parcheggio della Fontana di Casa Matti (2,00 ore dal Monte
Alpe).
Osservazioni: Segnaletica
imprecisa e fuorviante.
lunedì 14 novembre 2011
Sentiero Rilke, guida alpina cade e muore
Quarantotto anni, di Gorizia, stava preparando ancoraggi
(ANSA) - TRIESTE, 13 NOV - Una guida alpina, Carlo Gasparini, 48 anni, di Gorizia, e' morto cadendo durante un'arrampicata su una parete del sentiero Rilke, a Duino (Trieste). Secondo una prima ricostruzione, Gasparini e' scivolato per circa 30-35 metri lungo un canalone mentre da solo stava scendendo dopo aver preparato alcuni ancoraggi sulla via che egli stesso utilizzava per accompagnare i turisti. Per recuperare il corpo, Vigili del fuoco e Soccorso alpino hanno dovuto intervenire via mare con un gommone.
Fonte
venerdì 11 novembre 2011
La Francigena alluvionata
L'alluvione in Lunigiana ha danneggiato irrimediabilmente beni storici, artistici e religiosi di valore inestimabile, come l'Abbazia di San Caprasio di Aulla e l'annesso museo. Non sono ancora chiari i danni sul percorso della Via Francigena,
ma è probabile che sia interrotta in più punti, poiché in Lunigiana il
percorso corre a lungo su sentieri di montagna che intercettano corsi
d'acqua.
Nell'articolo allegato lo sfogo del parroco di Aulla, che si è sentito abbandonato nel fronteggiare l'onda anomala che ha travolto la chiesa di San Caprasio.
UN AIUTO SUBITO A TUTTA LA COMUNITA' AULLESE
Don Giovanni ha messo a disposizione un CONTO CORRENTE presso la Cassa di Risparmio di Carrara filiale di Aulla per poter aiutare la comunità:
Intestatario: Parrocchia San Caprasio
IBAN: IT20Z0611069860000080760680
PELLEGRINI VOLONTARI AD AULLA
In caso di bisogno, su sollecito di Don Giovanni, l'Associazione LaFrancigena www.lafrancigena.it/lavia con il suo gruppo di pellegrini volontari sarà pronta a ritornare nelle zone colpite per potare aiuto.
Chiunque volesse rendersi disponibile per eventuali futuri interventi può contattarci via email a camminandosullaviafrancigena@gmail.com
Fonte
Nell'articolo allegato lo sfogo del parroco di Aulla, che si è sentito abbandonato nel fronteggiare l'onda anomala che ha travolto la chiesa di San Caprasio.
UN AIUTO SUBITO A TUTTA LA COMUNITA' AULLESE
Don Giovanni ha messo a disposizione un CONTO CORRENTE presso la Cassa di Risparmio di Carrara filiale di Aulla per poter aiutare la comunità:
Intestatario: Parrocchia San Caprasio
IBAN: IT20Z0611069860000080760680
PELLEGRINI VOLONTARI AD AULLA
In caso di bisogno, su sollecito di Don Giovanni, l'Associazione LaFrancigena www.lafrancigena.it/lavia con il suo gruppo di pellegrini volontari sarà pronta a ritornare nelle zone colpite per potare aiuto.
Chiunque volesse rendersi disponibile per eventuali futuri interventi può contattarci via email a camminandosullaviafrancigena@gmail.com
Fonte
giovedì 10 novembre 2011
Monte Bianco, morti i due alpinisti
Ad individuare i corpi sono stati i soccorritori francesi
COURMAYEUR (AOSTA) - Sono stati individuati a 4.050 metri i due dispersi da sette giorni sulle Grandes Jorasses, nel massiccio del Monte Bianco. Il medico del 118 di Aosta, Andrea Ortu, dopo una prima ispezione sui corpi dei due alpinisti sul luogo del ritrovamento ha comunicato che entrambi sono morti.La guida alpina Olivier Sourzac, di 47 anni, e la sua cliente Charlotte De Metz, di 44 anni, sono morti assiderati sotto la punta Walker sulle Grandes Jorasses. Lì, sotto una roccia che li riparava, sono stati trovati i corpi, nei pressi della via normale di discesa sul versante italiano. Lui era più a valle e lei più a monte, seduti su alcune corde arrotolate.
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lunedì 7 novembre 2011
Bloccati da 5 giorni a 4000 metri La diretta del salvataggio sul Bianco Speranza e angoscia, soccorsi fermi
Il drammatico tentativo di ritrovare i due alpinisti. Terribili le condizioni meteo
ENRICO MARTINET
courmayeur
Ore 12,31. Ricomincia
a piovere a Courmayeur. Le Grandes Jorasses sono di nuovo avvolte da
una coltre di nubi e anche sul versante francese le ricerche non sono
riprese. Le speranze di trovar vivi i due alpinisti si assottigliano. Si
spera almeno per Olivier, che venerdì aveva detto di stare bene. La sua
cliente Charlotte invece era stremata.Continua qui
venerdì 4 novembre 2011
lunedì 31 ottobre 2011
Sabato 5 novembre: IL PAESE FANTASMA DI RIVAROSSA
Strette del Pertuso - Val Borbera (AL)
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CAUSA MALTEMPO L'ESCURSIONE E' ANNULLATA
venerdì 28 ottobre 2011
Lo specchio d’acqua di Lagostel, nel parco dello Stelvio
Il giro si sviluppa nel Parco Nazionale dello Stelvio (Trentino), con un percorso circolare. La
gita è molto appagante, soprattutto nella parte alta, decisamente
alpestre e abbastanza solitaria, ma richiede un minimo di allenamento.
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martedì 25 ottobre 2011
IL LAGO DI COMO E IL SENTIERO DEL VIANDANTE
Ai piedi del più bello dei grandi laghi prealpini, in una cornice di
severe montagne, si sviluppa questo facile percorso escursionistico. Il
Sentiero del Viandante è un’antica mulattiera del periodo romano, verrà
percorso nella sua parte centrale, da Varenna a Dervio, quella più ricca
di panorami di grande suggestione e di piccoli borghi rustici immersi
in un paesaggio di boschi e ulivi. Vie che collegano luoghi ma anche
persone, che sussurrano antiche storie al nostro passaggio. Bellano,
dove terminerà la prima tappa, meriterà una visita per il centro
storico, il lungolago e per l'Orrido scavato dalle acque del torrente
Pioverna. Dervio, ubicata sulla più grande conoide alluvionale del lago,
vedrà infine il termine dell'itinerario. E al calar della sera Varenna,
la sentinella del lago, ci accoglierà fra le sue stette viuzze per
rimirar il lago su cui ogni giorno vezzosa si specchia.
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lunedì 24 ottobre 2011
Domenica 30 ottobre: IL PASSAGGIO DEL PRETE
CAMMINATA ECO-SPORTIVA PER IL BENESSERE PSICOFISICO DELLA PERSONA
In collaborazione con:
LILT
LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO I TUMORI
Scampagnata molto piacevole e appassionante, adatta a chiunque, che si snoda sull’incantevole costiera tra le valli Curone e Staffora. Potremo così raggiungere il “Bivacco Pian della Mora” e i monti Boglelio e Bagnolo. Questo luogo è particolarmente suggestivo in quanto ci ricorda un episodio avvenuto oltre 80 anni fa quando don Pietro Castellano, allora parroco di Negruzzo, piccolo paesino che si scorge nel fondo della valle Staffora, a soli 36 anni, morì assiderato nell’inutile tentativo di raggiungere la sua parrocchia provenendo da Stazzano. Un viaggio a piedi tra i monti, al giorno d’oggi difficile da immaginare, considerando la stagione inoltrata, la mancanza di attrezzatura, il buio, il gelo ed infine la tormenta. Anche se conosceva bene il percorso poiché lo aveva già fatto numerose volte, questa gli fu fatale. Passarono giorni prima che il suo corpo riaffiorasse da sotto la neve e fu proprio in questo luogo che lo ritrovarono; per ricordarlo è stata posta una targa ai piedi di una piccola edicola dedicata a S. Anna.
Nelle vicinanze di questo luogo, venne costruito nel 1928 dai fratelli Francesco, Mario e Paolo Toso a dal pavese Giuseppe Magrassi un Albergo Ristorante chiamato “Ristoro Belvedere” per ospitare i primi turisti che scoprivano il nostro Appennino provenienti dalle città limitrofe. Ma nell’anno 1943, dopo aver accolto alcuni prigionieri di guerra, l’albergo venne completamente distrutto dalle truppe nazi-fasciste.
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martedì 18 ottobre 2011
Domenica 23 ottobre: Crocefieschi - Monte Reale - Ronco Scrivia (Ge)
Siamo nel Parco dell’Antola.
L’itinerario, che ha inizio dal borgo di Crocefieschi (indicato con un quadrato giallo vuoto), in circa mezz’ora conduce alla base delle Rocche del Reopasso—l’anchise, la biurca e la carrega du diau—(l’incudine, la forca e la sedia del diavolo), curiose ed imponenti strutture rocciose che nel tempo suscita-rono paure ed inquietanti leggende, luoghi assai temuti in pas-sato ed ora riscoperti anche grazie ai sentieri, alla ferrata ed alle vie di arrampicata che li percorrono, traversando alla base delle pareti (il sentiero richiede attenzione nei tratti esposti) si giunge ad un punto con diversa segnaletica (xx), dal quale si entra progressivamente nel bosco, la cui copertura autunnale accompagnerà la nostra salita fino al bivio per il piccolo borgo di Minceto (ore 2,30 dall’inizio).
Da li, con segnaletica che muta nell’ultima parte (3 pallini posti a formare un triangolo), inizieremo un’ora di ripida ascesa verso la vetta del Monte Reale (m.902), bella e panoramica cima sulla quale è posto il rifugio (con annesso campanile), edificato con materiale recuperato dal castello che in precedenza dominava le sottostanti valli, andato distrutto al termine di antiche vicende, ammantate di fascino e mistero (ore 3,30 dalla partenza del sentiero).
Un sentito plauso va al gruppo di volontari che provvede alle necessarie manutenzioni e che di anno in anno rendono sempre più accogliente la struttura. Sosta pranzo e meritato relax, la discesa, seppur piuttosto ripida non è particolarmente lunga. Attraverso castagneti, in un’ora circa ci ritroveremo sul bel ponte gobbo di Ronco Scrivia, oltre il quale sarà ad attenderci il nostro bus.
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L’itinerario, che ha inizio dal borgo di Crocefieschi (indicato con un quadrato giallo vuoto), in circa mezz’ora conduce alla base delle Rocche del Reopasso—l’anchise, la biurca e la carrega du diau—(l’incudine, la forca e la sedia del diavolo), curiose ed imponenti strutture rocciose che nel tempo suscita-rono paure ed inquietanti leggende, luoghi assai temuti in pas-sato ed ora riscoperti anche grazie ai sentieri, alla ferrata ed alle vie di arrampicata che li percorrono, traversando alla base delle pareti (il sentiero richiede attenzione nei tratti esposti) si giunge ad un punto con diversa segnaletica (xx), dal quale si entra progressivamente nel bosco, la cui copertura autunnale accompagnerà la nostra salita fino al bivio per il piccolo borgo di Minceto (ore 2,30 dall’inizio).
Da li, con segnaletica che muta nell’ultima parte (3 pallini posti a formare un triangolo), inizieremo un’ora di ripida ascesa verso la vetta del Monte Reale (m.902), bella e panoramica cima sulla quale è posto il rifugio (con annesso campanile), edificato con materiale recuperato dal castello che in precedenza dominava le sottostanti valli, andato distrutto al termine di antiche vicende, ammantate di fascino e mistero (ore 3,30 dalla partenza del sentiero).
Un sentito plauso va al gruppo di volontari che provvede alle necessarie manutenzioni e che di anno in anno rendono sempre più accogliente la struttura. Sosta pranzo e meritato relax, la discesa, seppur piuttosto ripida non è particolarmente lunga. Attraverso castagneti, in un’ora circa ci ritroveremo sul bel ponte gobbo di Ronco Scrivia, oltre il quale sarà ad attenderci il nostro bus.
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domenica 16 ottobre 2011
Il sentiero più pericoloso al mondo
El Caminito del Rey, 3 km lungo le pareti verticali di un canyon in Andalusia, sospesi a 100 metri su un fiume. Datato 1905, è ormai fatiscente, parti sono crollate e resta solo la trave di supporto.
Il video
giovedì 13 ottobre 2011
Il cammino di Compostela, un mese per ritrovare se stessi
Il racconto di un giornalista-pellegrino folgorato da Santiago
(di Luca Fiori) Un mese fuori dal mondo, ma profondamente dentro la vita. Un mese con lo zaino sulle spalle e con in testa, e nei piedi, un unico obiettivo: arrivare a Santiago di Compostela. Il Cammino di Santiago e' una lunga ed emozionante passeggiata, di quasi 800 chilometri, per il Nord della Spagna: dai boschi della Navarra al verde intenso della Galizia. Trenta tappe a piedi da Saint Jean Pied de Port, un paesino sul versante francese dei Pirenei, fino a Santiago, meta ogni anno di decine di migliaia di pellegrini provenienti da tutti i continenti: attratti da un fascino e da una storia che si perde nei secoli.Dichiarata patrimonio dell'umanita' dall'Unesco nel 1985, la citta' del santo con la conchiglia ha poco piu' di novantamila abitanti, ma ogni giorno dell'anno e' visitata da migliaia di persone di tutto il mondo. Spinti da motivi religiosi, culturali o semplicemente sportivi, i pellegrini sono passati dai 2.491 del 1985 ai 272.135 del 2010. In tanti, da Santiago proseguono per altri 91 chilometri sino a Finisterre, sull'oceano Atlantico. Anticamente i pellegrini che arrivavano fino al punto in cui si credeva che finisse il mondo a Occidente, raccoglievano le conchiglie che poi riportavano nei luoghi di origine. Da allora la conchiglia e' il simbolo del Cammino. Lungo il Cammino e' impossibile perdersi. Tutta la rotta jacopea e' segnalata infatti da frecce gialle che accompagnano il pellegrino fino alla destinazione finale. Il Cammino attraversa quattro regioni della Spagna, diverse e bellissime, con le loro particolarita' e tradizioni. La Navarra con i suoi boschi silenziosi, la Rioja con i suoi vigneti colorati e poi gli altopiani desertici delle ''Mesetas'' in Castilla y Leon e infine la magia della Galizia con il suo verde intenso ed emozionante. Un viaggio che e' anche una passeggiata dentro un libro di storia.
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mercoledì 12 ottobre 2011
Domenica 16 ottobre: Andar tra cielo e mare. Da Nervi a Sori
Ritrovo: alle 7.45 alla biglietteria della stazione ferroviaria di Voghera;
Viaggio: in treno
Partenza: ore 8.12 con treno regionale 33831; arrivo a Genova Nervi ore 9.36
Inizio escursione: ore 10.15 circa da Nervi;
Difficoltà: E (per la tecnica);
EE (per durata e dislivello);
Dislivello: + 790 m.
Durata: 5 – 6 ore (soste escluse);
Pranzo: al sacco nei pressi di Monte Cordona o del Monte di Santa Croce;
Punto piu’ elevato: Monte Cordona, m. 803
Termine escursione: a Sori.
Ritorno da Sori:
alle 17.08 con regionale fino a Ge Brignole, poi cambio treno regionale con arrivo a Voghera alle 18.59.
Descrizione
Tutto il percorso riveste un grande interesse paesaggistico.
Dalla stazione ferroviaria di Nervi ci si intrattiene giusto il tempo di acquistare la classica focaccia prima di iniziare l’escursione.
Si sale lungo brevi “creuze”, strette scalinate e dolci sentieri, passando accanto ai paesini resi famosi dalle canzoni di Fabrizio De André (Sant’Ilario) per arrivare sul crinale da dove la vista può spaziare su tutto il litorale da Genova a Camogli.
Dal crinale una gradevole e panoramica discesa ci conduce a Sori.
Itinerario di salita: Nervi – salita Gaiello – San Rocco – pendici ovest di monte Giugo – passo la Crocetta – pendici ovest di Bric Gianesi – monte Cordona.
Itinerario di discesa: Sella del monte Cordona – pendici del monte Possolo – monte di Santa Croce – Pieve ligure alta – Cappelletta di San Gaetano – Sori.
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Viaggio: in treno
Partenza: ore 8.12 con treno regionale 33831; arrivo a Genova Nervi ore 9.36
Inizio escursione: ore 10.15 circa da Nervi;
Difficoltà: E (per la tecnica);
EE (per durata e dislivello);
Dislivello: + 790 m.
Durata: 5 – 6 ore (soste escluse);
Pranzo: al sacco nei pressi di Monte Cordona o del Monte di Santa Croce;
Punto piu’ elevato: Monte Cordona, m. 803
Termine escursione: a Sori.
Ritorno da Sori:
alle 17.08 con regionale fino a Ge Brignole, poi cambio treno regionale con arrivo a Voghera alle 18.59.
Descrizione
Tutto il percorso riveste un grande interesse paesaggistico.
Dalla stazione ferroviaria di Nervi ci si intrattiene giusto il tempo di acquistare la classica focaccia prima di iniziare l’escursione.
Si sale lungo brevi “creuze”, strette scalinate e dolci sentieri, passando accanto ai paesini resi famosi dalle canzoni di Fabrizio De André (Sant’Ilario) per arrivare sul crinale da dove la vista può spaziare su tutto il litorale da Genova a Camogli.
Dal crinale una gradevole e panoramica discesa ci conduce a Sori.
Itinerario di salita: Nervi – salita Gaiello – San Rocco – pendici ovest di monte Giugo – passo la Crocetta – pendici ovest di Bric Gianesi – monte Cordona.
Itinerario di discesa: Sella del monte Cordona – pendici del monte Possolo – monte di Santa Croce – Pieve ligure alta – Cappelletta di San Gaetano – Sori.
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lunedì 10 ottobre 2011
Domenica 16 ottobre: escursione a Carrosio (Al)
Prima della descrizione Vi informo che, per chi volesse, c'e' la possibilita' di
un pranzo veloce presso i locali della Pro Loco di Sottovalle cosi'
composto:
Antipasto leggero, agnolotti, 1/2 acqua, vino (da dividere con gli altri commensali) al prezzo di 10 euro.
Gli interessati possono prenotare rispondendo a questa mail entro martedi' 11 ottobre 2011.
Di seguito potete leggere la descrizione e note dell'escursione.
Domenica 16 ottobre 2011
IL MONTE ZUCCARO - ANELLO DI CARROSIO (AL)
Lunghezza 16 km
Dislivello 700 m
Durata 6,15 ore di cammino
Difficolta' E
Responsabile di gita Fabrizio G. 333 2690003
PARTENZA DA VOGHERA ORE 7.30
PARTENZA DA TORTONA ORE 7.45
Con i mezzi propri si raggiunge Carrosio in Val Lemme.
Da Tortona e Voghera andare, su strada statale, in direzione Serravalle Scrivia-Genova. Dopo aver superato Serravalle Scrivia, appena prima di localita' Libarna, andara a destra in direzione Gavi. Poco prima del paese, alla rotonda, prendere a sinistra per Carrosio-Voltaggio, superare la galleria e, subito dopo, all'incrocio prendere ancora a sinistra. In breve si arriva a Carrosio. Svoltare a sinistra per il centro del paese e lasciare la macchina sulla piazza sterrata di fronte alla chiesa.
Pausa caffe'.
Partenza escursione ore 8.45
L'itineraio proposto si svolge, per la maggior parte, su sentieri non segnati. Si prega di prestare attenzione e non distaccarsi molto dal gruppo, senza avvisare.
Dalla piazza (260 m slm) si attraversa il paese fino a giungere davanti all'impresa Tre Colli, si attraversa il ponte e subito dopo si va dritti, abbandonando la strada, imboccando una sterrata. Inizia la salita che ci porta al monte Zuccaro (768 m slm; 3 ore dalla partenza), passando nei pressi di un ripetitore, della cascina Portovecchio e della cascina Mancamorana. Sosta per ammirare il panorama (sulla fiducia perche' il giorno della verifica il tempo era pessimo).
Dal monte Zuccaro si prosegue, scendendo alla Colla del Prete (635 m slm). Qui si gira a sinistra, imboccando il sentiero E1 che ci conduce a Sottovalle (450 m slm; 4,10 ore dalla partenza; 1,10 ore dal monte Zuccaro).
Sosta per il pranzo.
Una volta ripartiti si percorre la strada asfaltata in direzione Carrosio. Dopo il cimitero abbandonare l'asfalto girando a destra e in breve si arriva in localita' Cappelletta (480 m slm). Dopo aver passato la piccola chiesa, bisogna andare a sinistra abbandonando il segnavia E1 e prendere il sentiero 299. Rimanendo sul crinale che divide Sottovalle da Pratolungo si arriva in localita Ceighetto (450 m slm). Qui si abbandona il sentiero 299 e si va dritti e, sempre sul crinale, dopo diversi incroci di sentieri, si arriva in localita' Ricoi (350 m slm; 5,50 ore dalla partenza; 1,40 ore da Sottovalle).
Da qui, su strada asfaltata si scende a Carrosio (260 m slm; 6,15 ore dalla partenza; 0,25 ore da Ricoi).
Di seguito trovate, tratte dal sito del comune di Carrosio, alcune notizie su questo centro abitato:
Citato nelle fonti d'archivio dei secoli XI-XIV come Caroxium e Carosium. In seguito indicato come "Carosio". Dalla fine del XVIII secolo il toponimo inizia ad essere trascritto, anche se non sistematicamente, nella forma attuale (Carrosio con geminazione della erre). Una dubitevole ipotesi prospettata da C. GOGGI (Toponomastica Ligure della nuova e dell'antica Liguria, Genova 1967), fa derivare l'etimo del toponimo dal fonema paleoligure kar, inteso come sasso o roccia.
Esiguo tassello appenninico di cultura e di tradizione ligure (anche se incluso, dal 1859, nella provincia di Alessandria) Carrosio è situato lungo la via della Bocchetta, sull'antico percorso commerciale tra Genova e la valle padana. Il territorio era compreso, in epoca romano-imperiale, nell'area libarnese, e la frazione Ricoi (Rivi caput) sembra conservarne una labile traccia toponomastica. Così come esigue testimonianze indirette della presenza longobarda nella località permangono nelle denominazioni dei colli Erbano (Haribann), Gazego (Gahagi), Garbletta (Wald)... La genesi storica del borgo, soggetto, nell'ambito del dominio Obertengo, alla signoria dei Vescovi-Conti di Tortona nel X secolo e a quella degli Adalbertini marchesi di Gavi tra XI e XII secolo, risulta composita e relativamente tardiva. Carrosio è infatti ricordato nelle fonti documentarie a far data dall'anno 1006, mentre le più antiche testimonianze sulle strutture urbane risalgono al 1141, allorchè i genovesi acquistarono il castello di Aimero, nucleo originario del primitivo paese. Fra XIII e XIV secolo la Repubblica concesse l'investitura di Carrosio a famiglie nobili e consortili della Superba: Castagna, Grimaldi, Di Negro. Successivamente la sovranità sul paese fu avocata dall'autorità regia, e il feudo imperiale di Carrosio venne assegnato agli Spinola, a cui subentrarono, nel 1585, i Salvago. Nel 1622 il possesso del borgo risulta condiviso tra la Repubblica di Genova gli Imperiale Lercari e i Doria. Pochi anni dopo, nel 1625, durante l'invasione delle truppe sabaude, i buoni villici, rafforzati da reparti polcevaraschi, depredano l'esercito di Carlo Emanuele I, accampato in prossimità del paese. Nel 1735 Carrosio viene assegnato al Re di Sardegna Carlo Emanuele III unitamente a una serie di feudi "internati o affini" al genovesato. Nella seconda metà del XVIII secolo, con la signoria dei Gavotti e dei Migliorati, si conclude la secolare vicenda del feudo, cancellato, nel 1798, dall'onda lunga della presenza francese nella valle. A Carrosio confluisce un gruppo giacobino (Armata Patriottica Piemontese) che tenta l'azione militare contro il Ducato di Savoia. Accolti senza particolare simpatia dalla popolazione i rivoluzionari, fra i quali erano presenti numerosi militari della Repubblica Ligure, insediano nel paese un vero e proprio governo autonomo, e ampliano via via il controllo sulle aree contermini, con azioni nelle valli dell'Orba e della Scrivia. Le turbolenze si protraggono per oltre due mesi, e segnano la vicenda rivoluzionaria di più lunga durata fra i moti insurrezionali che hanno caratterizzato gli anni finali del XVIII secolo in Piemonte. Dopo la debellatio degli insorti da parte delle truppe sabaude, il paese è governato direttamente dal comando francese della divisione di Genova sino al 1802, allorchè viene aggregato alla Repubblica Ligure. Da questo momento Carrosio seguirà le sorti della città capoluogo, con la provvisoria incorporazione nell'impero napoleonico (1805) e la definitiva assegnazione al Piemonte sancita, nel 1815, dal Congresso di Vienna. Incluso, dal 1831, nell'effimera provincia di Novi, Carrosio entrerà poi a far parte, dal 1859, della provincia di Alessandria.
Antipasto leggero, agnolotti, 1/2 acqua, vino (da dividere con gli altri commensali) al prezzo di 10 euro.
Gli interessati possono prenotare rispondendo a questa mail entro martedi' 11 ottobre 2011.
Di seguito potete leggere la descrizione e note dell'escursione.
Domenica 16 ottobre 2011
IL MONTE ZUCCARO - ANELLO DI CARROSIO (AL)
Lunghezza 16 km
Dislivello 700 m
Durata 6,15 ore di cammino
Difficolta' E
Responsabile di gita Fabrizio G. 333 2690003
PARTENZA DA VOGHERA ORE 7.30
PARTENZA DA TORTONA ORE 7.45
Con i mezzi propri si raggiunge Carrosio in Val Lemme.
Da Tortona e Voghera andare, su strada statale, in direzione Serravalle Scrivia-Genova. Dopo aver superato Serravalle Scrivia, appena prima di localita' Libarna, andara a destra in direzione Gavi. Poco prima del paese, alla rotonda, prendere a sinistra per Carrosio-Voltaggio, superare la galleria e, subito dopo, all'incrocio prendere ancora a sinistra. In breve si arriva a Carrosio. Svoltare a sinistra per il centro del paese e lasciare la macchina sulla piazza sterrata di fronte alla chiesa.
Pausa caffe'.
Partenza escursione ore 8.45
L'itineraio proposto si svolge, per la maggior parte, su sentieri non segnati. Si prega di prestare attenzione e non distaccarsi molto dal gruppo, senza avvisare.
Dalla piazza (260 m slm) si attraversa il paese fino a giungere davanti all'impresa Tre Colli, si attraversa il ponte e subito dopo si va dritti, abbandonando la strada, imboccando una sterrata. Inizia la salita che ci porta al monte Zuccaro (768 m slm; 3 ore dalla partenza), passando nei pressi di un ripetitore, della cascina Portovecchio e della cascina Mancamorana. Sosta per ammirare il panorama (sulla fiducia perche' il giorno della verifica il tempo era pessimo).
Dal monte Zuccaro si prosegue, scendendo alla Colla del Prete (635 m slm). Qui si gira a sinistra, imboccando il sentiero E1 che ci conduce a Sottovalle (450 m slm; 4,10 ore dalla partenza; 1,10 ore dal monte Zuccaro).
Sosta per il pranzo.
Una volta ripartiti si percorre la strada asfaltata in direzione Carrosio. Dopo il cimitero abbandonare l'asfalto girando a destra e in breve si arriva in localita' Cappelletta (480 m slm). Dopo aver passato la piccola chiesa, bisogna andare a sinistra abbandonando il segnavia E1 e prendere il sentiero 299. Rimanendo sul crinale che divide Sottovalle da Pratolungo si arriva in localita Ceighetto (450 m slm). Qui si abbandona il sentiero 299 e si va dritti e, sempre sul crinale, dopo diversi incroci di sentieri, si arriva in localita' Ricoi (350 m slm; 5,50 ore dalla partenza; 1,40 ore da Sottovalle).
Da qui, su strada asfaltata si scende a Carrosio (260 m slm; 6,15 ore dalla partenza; 0,25 ore da Ricoi).
Di seguito trovate, tratte dal sito del comune di Carrosio, alcune notizie su questo centro abitato:
Citato nelle fonti d'archivio dei secoli XI-XIV come Caroxium e Carosium. In seguito indicato come "Carosio". Dalla fine del XVIII secolo il toponimo inizia ad essere trascritto, anche se non sistematicamente, nella forma attuale (Carrosio con geminazione della erre). Una dubitevole ipotesi prospettata da C. GOGGI (Toponomastica Ligure della nuova e dell'antica Liguria, Genova 1967), fa derivare l'etimo del toponimo dal fonema paleoligure kar, inteso come sasso o roccia.
Esiguo tassello appenninico di cultura e di tradizione ligure (anche se incluso, dal 1859, nella provincia di Alessandria) Carrosio è situato lungo la via della Bocchetta, sull'antico percorso commerciale tra Genova e la valle padana. Il territorio era compreso, in epoca romano-imperiale, nell'area libarnese, e la frazione Ricoi (Rivi caput) sembra conservarne una labile traccia toponomastica. Così come esigue testimonianze indirette della presenza longobarda nella località permangono nelle denominazioni dei colli Erbano (Haribann), Gazego (Gahagi), Garbletta (Wald)... La genesi storica del borgo, soggetto, nell'ambito del dominio Obertengo, alla signoria dei Vescovi-Conti di Tortona nel X secolo e a quella degli Adalbertini marchesi di Gavi tra XI e XII secolo, risulta composita e relativamente tardiva. Carrosio è infatti ricordato nelle fonti documentarie a far data dall'anno 1006, mentre le più antiche testimonianze sulle strutture urbane risalgono al 1141, allorchè i genovesi acquistarono il castello di Aimero, nucleo originario del primitivo paese. Fra XIII e XIV secolo la Repubblica concesse l'investitura di Carrosio a famiglie nobili e consortili della Superba: Castagna, Grimaldi, Di Negro. Successivamente la sovranità sul paese fu avocata dall'autorità regia, e il feudo imperiale di Carrosio venne assegnato agli Spinola, a cui subentrarono, nel 1585, i Salvago. Nel 1622 il possesso del borgo risulta condiviso tra la Repubblica di Genova gli Imperiale Lercari e i Doria. Pochi anni dopo, nel 1625, durante l'invasione delle truppe sabaude, i buoni villici, rafforzati da reparti polcevaraschi, depredano l'esercito di Carlo Emanuele I, accampato in prossimità del paese. Nel 1735 Carrosio viene assegnato al Re di Sardegna Carlo Emanuele III unitamente a una serie di feudi "internati o affini" al genovesato. Nella seconda metà del XVIII secolo, con la signoria dei Gavotti e dei Migliorati, si conclude la secolare vicenda del feudo, cancellato, nel 1798, dall'onda lunga della presenza francese nella valle. A Carrosio confluisce un gruppo giacobino (Armata Patriottica Piemontese) che tenta l'azione militare contro il Ducato di Savoia. Accolti senza particolare simpatia dalla popolazione i rivoluzionari, fra i quali erano presenti numerosi militari della Repubblica Ligure, insediano nel paese un vero e proprio governo autonomo, e ampliano via via il controllo sulle aree contermini, con azioni nelle valli dell'Orba e della Scrivia. Le turbolenze si protraggono per oltre due mesi, e segnano la vicenda rivoluzionaria di più lunga durata fra i moti insurrezionali che hanno caratterizzato gli anni finali del XVIII secolo in Piemonte. Dopo la debellatio degli insorti da parte delle truppe sabaude, il paese è governato direttamente dal comando francese della divisione di Genova sino al 1802, allorchè viene aggregato alla Repubblica Ligure. Da questo momento Carrosio seguirà le sorti della città capoluogo, con la provvisoria incorporazione nell'impero napoleonico (1805) e la definitiva assegnazione al Piemonte sancita, nel 1815, dal Congresso di Vienna. Incluso, dal 1831, nell'effimera provincia di Novi, Carrosio entrerà poi a far parte, dal 1859, della provincia di Alessandria.
giovedì 6 ottobre 2011
CamminaFrancigena Senese 2011 A piedi attraverso le colline toscane
Dal 7 al 12 ottobre un gruppo di CamminAttori percorrerà uno dei tratti più spettacolari della Via Francigena, attraversando da nord a sud tutta la Provincia di Siena.
Grazie all’uso delle nuove tecnologie sarà possibile seguire “in
diretta” il viaggio, tramite i video e le fotografie pubblicate sul web,
su Facebook e Twitter.
Leggi il programma dell'evento.
Fonte
Leggi il programma dell'evento.
Fonte
lunedì 3 ottobre 2011
Domenica 9 ottobre: I forti di Genova
L'escursione si snoda attraverso i forti e le mura di Genova. Nella
prima parte del percorso si utilizza la ferrovia Genova - Casella, molto
caratteristica che percorre un lungo tratto montano nell'entroterra di
Genova. La partenza del trenino di Casella è nelle vicinanze di Piazza
Manin, a pochi passi dal centro della città. Scenderemo alla stazione di
Campi e da qui percorreremo un breve tratto di strada, poi imboccheremo
il sentiero che percorre il crinale del monte Diamante e in circa
un'ora raggiungeremo l'omonimo forte. Una breve sosta ci permetterà di
ammirare il panorama che spazia sulle due vallate che circondano Genova,
la Val Polcevera e la Val Bisagno.
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martedì 27 settembre 2011
Domenica 2 ottobre: Cogne - Valnontey - Alpe di Money - Bivacco Money (Ao)
Percorso A)
Valnontey – Alpe di Money
Dislivello: 650 m.
Difficoltà E.
Tempo di percorrenza: ore 4,30
Percorso B)
Bivacco Money
Dislivello: 1200 m.
Difficoltà E.
Tempo di percorrenza: ore 6
Ritrovo: ore 6:45 presso la sede Cai - PalaGuerci - Giardini Aldo Moro (Valenza)
Partenza: ore 7:00 - Viaggio in pullman
Ritorno: in serata
Valnontey – Alpe di Money
Dislivello: 650 m.
Difficoltà E.
Tempo di percorrenza: ore 4,30
Percorso B)
Bivacco Money
Dislivello: 1200 m.
Difficoltà E.
Tempo di percorrenza: ore 6
Ritrovo: ore 6:45 presso la sede Cai - PalaGuerci - Giardini Aldo Moro (Valenza)
Partenza: ore 7:00 - Viaggio in pullman
Ritorno: in serata
Ai
piedi del massiccio degli Apostoli (Gran S.Pietro, S.Andrea, S.Orso) un
amplissimo terrazzo di rocce ed erbe occupa il versante orientale della
Valnontey. E’ un luogo solitario, assai meno frequentato del Vallone
del Lauson e che offre, insieme, un eccezionale colpo d’occhio sul Gran
Paradiso e la possibilità di incontrare camosci e stambecchi. I vecchi
casolari (uno è stato ristrutturato dai Salesiani di Cogne) sono uno dei
luoghi più piacevoli della Valle d’Aosta.
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venerdì 23 settembre 2011
Conosci la Via Francigena
La Via Francigena è un itinerario che appartiene alla storia, una via maestra percorsa in passato da migliaia di pellegrini in viaggio per Roma.
La storia narra che fu Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, recandosi a Roma in visita al Papa Giovanni XV, a segnare l’inizio del cammino, noto come Via Francigena, determinando la nascita di uno dei più importanti itinerari di pellegrinaggio.
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La storia narra che fu Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, recandosi a Roma in visita al Papa Giovanni XV, a segnare l’inizio del cammino, noto come Via Francigena, determinando la nascita di uno dei più importanti itinerari di pellegrinaggio.
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mercoledì 21 settembre 2011
L’OLIMPO DELL’APPENNINO: Il Monte Alfèo - Valle Trebbia (PC)
Trekking più impegnativo, dove il fisico è sottoposto a un ulteriore
sforzo quando dalle pendici del Monte Alfèo si giunge alla vetta
“scalando” i tre ripidi dossi del fianco ovest. Questa imponente
montagna sorge sul lato sinistro della Val Trébbia, la sua forma ricorda
una grande piramide che si stacca isolata dalle altre cime. Come
scriveva Oròfilo nel 1892 “Fra i tanti monti da me visitati nella nostra
regione, pochi hanno un pendio ripido come il Monte Alfèo; che dalla
sua vetta alla Trebbia, che pare proprio sotto, vi ha una differenza di
livello, la quale supera i mille e cento metri…”
La Pietra verde
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La Pietra verde
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domenica 18 settembre 2011
Tor des géants, gli ultimi eroi al traguardo tra pioggia e freddo
Courmayeur - E’ terminata questo pomeriggio a Courmayeur la
seconda edizione del massacrante ultra trail delle Alpi. In tutto, gli
atleti che hanno completato il percorso nel tempo massimo consentito di
150 ore sono stati 300, cioè il 63% dei concorrenti al via.
Si è conclusa com’era iniziata, la seconda edizione del Tor des Géants: con il freddo e la pioggia. Stremati da quasi una settimana di gara e 330 km di fatica sulle montagne, gli ultimi concorrenti hanno tagliato il traguardo questo pomeriggio poco prima delle ore 16.
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Si è conclusa com’era iniziata, la seconda edizione del Tor des Géants: con il freddo e la pioggia. Stremati da quasi una settimana di gara e 330 km di fatica sulle montagne, gli ultimi concorrenti hanno tagliato il traguardo questo pomeriggio poco prima delle ore 16.
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mercoledì 14 settembre 2011
E' morto Walter Bonatti leggenda dell'alpinismo
Reinhold Messner e Walter Bonatti
Bonatti è morto ieri sera a Roma per un malore improvviso, come riferisce in una nota Dalai Editore. La salma sarà trasportata a Lecco dove sabato e domenica verrà allestita la camera ardente. Bonatti è stato uno dei più grandi alpinisti a livello nazionale e internazionale, firmando alcune delle più audaci e complesse ascensioni tra gli anni '50 e '60. Inoltre è stato un apprezzato esploratore e autore di reportage sulle sue imprese in tutto il mondo.
LA FOTOGALLERY 1
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lunedì 12 settembre 2011
Domenica 18 settembre: Varzi - Zavattarello (Pv)
Varzi, rinomata stazione climatica, con le chiese dei “Rossi”, dei “Bianchi”e quella dei Cappuccini (sec. XV).
Famose le produzioni di salumi, di frutta e di miele.
Varzi, l’antico borgo medioevale lungo il torrente Staffora, è lì la nostra partenza.
Il ritrovo è in piazza del mercato (416m).
Si imbocca via Mazza, si svolta in via Verdi dove inizia il sentiero in leggera salita verso Gabarda. Dopo 30 min. di cammino si arriva nei pressi della cascina “Fraccione” (480m), lasciandoci alle spalle i tetti di Varzi e la valle Staffora. Seguendo il segnavia bianco-rosso si supera “Cà del Fico” (550m) e “Cà del Vento” (660m).
Il panorama ora spazia da Pietragavina con il monte “Cucco” a Oramala e la valle Staffora. Alle nostre spalle Monforte con tutte le cime più importanti del nostro Appennino: Monte Lesima, Cima Colletta.
La stradina lastricata con antiche pietre ci porta al centro del borgo di Pietragavina (755m), località di villeggiatura con il suo castello di arenaria locale del XVI secolo.
Si percorre in salita tutto l’abitato fino al campo sportivo, si imbocca una strada sterrata sulla destra in un bosco di conifere, dopo un breve tratto in discesa, uscendo dalla pineta si imbocca una carrareccia parallela alla provin-ciale fino a Rossone, un piccolo e caratteristico agglomerato rurale.
Durante la sosta pranzo il nostro sguardo spazia dal monte “Calenzone” a Zavattarello, fino a Valverde.
Si riparte in discesa seguendo un sentiero non segnato fino alla SP 207. La si percorre per un chilometro circa, si ritorna fuori strada a sinistra per sbucare sulla curva prima della frazione Crociglia (505m).
Ora il percorso prosegue in salita raggiungendo gli abitati di “Costa Sisra” (728m), “Casale” (635m), “Casa Stefanone” (640), “Cascina Rosa” (609m).
Si entra finalmente in Zavattarello (550m), con il suo castello “Dal Verme” XV sec. In posizione dominante le valli del “Morcione” e del “Tidone”.
Qui termina la camminata, per il ritorno a Varzi sarà utilizzato il bus di linea.
Ritrovo: ore 7,15 - Partenza: ore 7,30
presso la nostra sede lato via Kennedy
Tempo di percorrenza: ore 4,30 (escluse le soste)
Difficoltà: E
Dislivello totale: 550 metri circa
Spostamento: auto propria e bus di linea
Attrezzatura consigliata: Leggera da montagna,
Pranzo al sacco
Rientro previsto ore 19,30
Continua qui (gruppo micologico vogherese)
Famose le produzioni di salumi, di frutta e di miele.
Varzi, l’antico borgo medioevale lungo il torrente Staffora, è lì la nostra partenza.
Il ritrovo è in piazza del mercato (416m).
Si imbocca via Mazza, si svolta in via Verdi dove inizia il sentiero in leggera salita verso Gabarda. Dopo 30 min. di cammino si arriva nei pressi della cascina “Fraccione” (480m), lasciandoci alle spalle i tetti di Varzi e la valle Staffora. Seguendo il segnavia bianco-rosso si supera “Cà del Fico” (550m) e “Cà del Vento” (660m).
Il panorama ora spazia da Pietragavina con il monte “Cucco” a Oramala e la valle Staffora. Alle nostre spalle Monforte con tutte le cime più importanti del nostro Appennino: Monte Lesima, Cima Colletta.
La stradina lastricata con antiche pietre ci porta al centro del borgo di Pietragavina (755m), località di villeggiatura con il suo castello di arenaria locale del XVI secolo.
Si percorre in salita tutto l’abitato fino al campo sportivo, si imbocca una strada sterrata sulla destra in un bosco di conifere, dopo un breve tratto in discesa, uscendo dalla pineta si imbocca una carrareccia parallela alla provin-ciale fino a Rossone, un piccolo e caratteristico agglomerato rurale.
Durante la sosta pranzo il nostro sguardo spazia dal monte “Calenzone” a Zavattarello, fino a Valverde.
Si riparte in discesa seguendo un sentiero non segnato fino alla SP 207. La si percorre per un chilometro circa, si ritorna fuori strada a sinistra per sbucare sulla curva prima della frazione Crociglia (505m).
Ora il percorso prosegue in salita raggiungendo gli abitati di “Costa Sisra” (728m), “Casale” (635m), “Casa Stefanone” (640), “Cascina Rosa” (609m).
Si entra finalmente in Zavattarello (550m), con il suo castello “Dal Verme” XV sec. In posizione dominante le valli del “Morcione” e del “Tidone”.
Qui termina la camminata, per il ritorno a Varzi sarà utilizzato il bus di linea.
Ritrovo: ore 7,15 - Partenza: ore 7,30
presso la nostra sede lato via Kennedy
Tempo di percorrenza: ore 4,30 (escluse le soste)
Difficoltà: E
Dislivello totale: 550 metri circa
Spostamento: auto propria e bus di linea
Attrezzatura consigliata: Leggera da montagna,
Pranzo al sacco
Rientro previsto ore 19,30
Continua qui (gruppo micologico vogherese)
giovedì 8 settembre 2011
Domenica 11 settembre: SENTIERO “ARTURO GENRE”
Sentiero
toponomastico tra Massello e Maniglia che interessa diverse località care ad
Arturo Genre, linguista. L’escursione si svolge all’interno di valloni incontaminati
e borgate ancora intatte.
Si
attraversa una vecchi miniera di talco, antiche cave di pietra, alpeggi e
luoghi panoramici.
Cai - Novi Ligure (Al)
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lunedì 5 settembre 2011
Appennino Trekking, domenica 11 settembre: Monte Resegone (Lc)
ESCURSIONE Piani d’Erna - Rif. Azzoni
LUNGHEZZA PERCORSO: a/r 11,6 km
DIFFICOLTA’: T / E sentiero N° 7/17
DISLIVELLO: andata m 632 + 122 al ritorno = 754 metri
(ben distribuiti e con solo strappo finale impegnativo fisicamente)
TEMPO NECESSARIO: 5.30 ore : salita 3 ore ; pranzo 1,30 ore; discesa 2,30 ore
Rientro a Piani d’Erna entro le 17 (ultima funivia ore 18)
DESCRIZIONE:
Facilissima escursione su sentiero e mulattiera agevoli di mezza costa sul vesante settentrionale del Resegone sino al panoramico Rif. Azzoni poco sotto la vetta . Si svolge in prevalenza in ambiente boschivo con notevoli punti di interesse geomorfologico .
Durante la salita scorci panoramici sull’ ambiente circostante e sulla più ampia zona brianzola saranno preludio alla più ampia vista sulla pianura lombarda e sulle vicine Grigne che si può godere dalla vetta.
La progressione sarà condotta a ritmo moderato con alcuni momenti di sosta per la comprensione comune del territorio circostante.
Prevista posibilità di ottimo ed abbondantissimo pranzo al rifugio
Chi vuole durante la sosta pranzo, può raggiungere individualmente la vicinissima panoramica facile cima.
Il ritorno avverrà per lo stesso itinerario di salita.
Voghera Ritrovo 7.15 – partenza: ore 7,30 Vigili Urbani di
Tortona Ritrovo 7.00 – partenza: ore 7,15 Piazza Milano
automezzi propri
A7 Milano- tangenz est. Direz Lecco- Strada Statale 36 (superstrada),seguire per Sondrio, dopo traforo Barro giunti a Lecco quando la strada entra in sottosuolo si prende l’uscita per la Valsassina e si segue la nuova strada (prevalentemente in galleria). La si lascia all’uscita per Versasio/Piani d’Erna e si seguono le indicazioni per la funivia che sale ai Piani d’Erna. La macchina si può lasciare nel vasto piazzale/parcheggio della funivia. Ritrovo alla partenza funivia/inizio gita ore 9.30 Funivia Orari 8-18 biglietto funivia € 10 Possibilità sia di pranzo al sacco o su prenotazione, in rifugio
Prenotazioni: per chi volesse pranzare al rifugio Azzoni (al costo di circa € 18 ) è pregato di prenotare entro il giovedi prima della data di svolgimento tramite Mail mario.panizza@libero.it o telefonata a Mario e non imbucarsi come solito all’ultimo istante con le più improbabili scuse.
apptrek@tor.it
sabato 3 settembre 2011
Il paese fantasma (Pv)
Sicuramente un itinerario molto suggestivo che conduce ad un vecchio
paesino abbandonato da molti decenni.
Si
risale la strada asfaltata dalla piazza di Brallo fino alla frazione di
Bocco, si piega verso sinistra e superato il piccolo nucleo di case, si
giunge alla Fontana grande collocata nella parte alta del paese.
Da
questo si piega alla nostra sinistra e si segue la carrareccia che
collega la frazione al paese di Corbesassi, attraversando una fascia
molto singolare con boschi, pinete e vaste zone prative pianeggianti
particolarmente suggestive, fino a giungere prima ad una fontana e poi
al centro del paese di Corbesassi.
Superata
la Chiesa, si scende verso sinistra dove dopo pochi minuti incontriamo
la strada Comunale che porta al paese di Ponti. Si prosegue su strada
asfaltata per circa 1,5 km e mantenendo sempre la nostra sinistra, si
fiancheggia il paese fino alla fontana. (si consiglia una visita al
castagneto secolare). Dalla fontana, si continua a scendere, lasciando
alla nostra sinistra un mulino ad acqua, e si prosegue in discesa su
strada sterrata per circa 50 minuti, fino ad arrivare al Torrente
Avagnone.
Si guada il torrente e si
risale per circa 15 minuti in direzione frazione Lama, poi il sentiero
devia bruscamente a destra e attraversa zone prative con muretti a secco
fino ad arrivare ad un altro guado sempre sul Torrente Avagnone.
Attraversato il torrente il percorso ci porta al paese di Rovaiolo
Vecchio in circa 20 minuti.
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martedì 30 agosto 2011
Sabato 3 settembre: Alpi Orobie - Rifugio Alberto Grassi
L’escursione che vi proponiamo, rispetto al programma iniziale, è stata
in parte ridotta nella sua lunghezza per motivi logistici e
organizzativi.
La bellezza e la spettacolarità del percorso rimane comunque.
Si tratta di un bellissimo itinerario panoramico, che si svolge prevalentemente su sentiero e mulattiera, per lunghi tratti anche in discesa e falso piano, con salite ripide e non ombreggiate, tra il passo del “Gandazzo”, il passo del “Toro”e la bocchetta di “Foppabona”.
Il panorama è vasto lungo tutto il percorso, spaziando dal Monte Rosa alle prealpi bergamasche.
Dopo avere raggiunto i “Piani di Bobbio” con una comoda cabinovia si parte seguendo il sentiero 101-36.
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La bellezza e la spettacolarità del percorso rimane comunque.
Si tratta di un bellissimo itinerario panoramico, che si svolge prevalentemente su sentiero e mulattiera, per lunghi tratti anche in discesa e falso piano, con salite ripide e non ombreggiate, tra il passo del “Gandazzo”, il passo del “Toro”e la bocchetta di “Foppabona”.
Il panorama è vasto lungo tutto il percorso, spaziando dal Monte Rosa alle prealpi bergamasche.
Dopo avere raggiunto i “Piani di Bobbio” con una comoda cabinovia si parte seguendo il sentiero 101-36.
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domenica 28 agosto 2011
Portale della Montagna
Il Portale della montagna è un punto di partenza per una navigazione sistematica delle numerose voci che Wikipedia
dedica al settore dei luoghi, delle attività, dei materiali, dei
rifugi, delle persone legate alla montagna e a tutto ciò che si ispira
al mondo dell'alpinismo.
Puoi aiutarci con contributi e suggerimenti direttamente nelle pagine
di discussione dei due progetti che seguono le voci di questo portale:
(Se sei un nuovo utente, ti consigliamo prima di leggere la guida essenziale e le FAQ).
Qui di seguito troverai una serie di spunti utili per la lettura o per collaborare insieme alla stesura delle voci. Presso i progetti e le loro discussioni, puoi inoltre suggerire i titoli per le nuove voci.
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(Se sei un nuovo utente, ti consigliamo prima di leggere la guida essenziale e le FAQ).
Qui di seguito troverai una serie di spunti utili per la lettura o per collaborare insieme alla stesura delle voci. Presso i progetti e le loro discussioni, puoi inoltre suggerire i titoli per le nuove voci.
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martedì 23 agosto 2011
Partono le iniziative del Glorioso Rimpatrio dei Valdesi
Sabato 27 agosto 2011, il Comitato Territoriale Valle Susa propone a tutti gli appassionati della montagna, italiani e non, sottoforma di staffetta virtuale, di percorrere una tappa a scelta, tra le 6 che compongono il percorso del Glorioso Rimpatrio sul versante italiano. In quella giornata saranno messe a disposizione dalla Provincia di Torino, 6 navette (di cui 3 in partenza da Susa e 3 da Pinerolo in corrispondenza delle stazioni ferroviarie), che accompagneranno gli escursionisti ai punti di partenza delle rispettive tappe scelte in precedenza. Leggi le tutte info relative all'iniziativa
Chi vuole mettersi in cammino per più giorni lungo l'itinerario percorso dai Valdesi nel 1689, può unirsi al viaggio guidato che convergerà verso la grande festa che si svolgerà a Bobbio Pellice il 28 Agosto, camminando per 4 giorni... Mentre il viaggio di 7 giornate è appena partito...
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lunedì 22 agosto 2011
La Maremma
Il territorio maremmano è uno di quelli che conquistano il visitatore al
primo impatto. In un ambiente naturale di rara forza e bellezza
scopriamo il sapore di questa campagna ricca di storia.
Il territorio maremmano è uno di quelli che conquistano il visitatore al primo impatto. In un ambiente naturale di rara forza e bellezza scopriamo il sapore di questa campagna ricca di storia che reca in sé le tracce delle popolazioni antiche che qui abitavano. Necropoli e borghi arroccati sulla roccia viva nell'area del tufo, distese di campi coltivati attorno al capoluogo Grosseto e una costa attenta alla natura, che da Follonica arriva alla Costa d'Argento, sono in grado di fornire emozioni per ogni stagione dell'anno.
Gli itinerari presentati per questo comprensorio fanno parte di una raccolta che La Rivista del Trekking, in collaborazione con le APT della Costa Toscana, ha dedicato ai più bei percorsi escurionistici di questo comprensorio. Una serie di itinerari che ci condurranno alla scoperta di luoghi affascinanti e ci consentiranno di conoscere meglio un territorio dal grande fascino naturalistico e culturale.
Fonte
Il territorio maremmano è uno di quelli che conquistano il visitatore al primo impatto. In un ambiente naturale di rara forza e bellezza scopriamo il sapore di questa campagna ricca di storia che reca in sé le tracce delle popolazioni antiche che qui abitavano. Necropoli e borghi arroccati sulla roccia viva nell'area del tufo, distese di campi coltivati attorno al capoluogo Grosseto e una costa attenta alla natura, che da Follonica arriva alla Costa d'Argento, sono in grado di fornire emozioni per ogni stagione dell'anno.
Gli itinerari presentati per questo comprensorio fanno parte di una raccolta che La Rivista del Trekking, in collaborazione con le APT della Costa Toscana, ha dedicato ai più bei percorsi escurionistici di questo comprensorio. Una serie di itinerari che ci condurranno alla scoperta di luoghi affascinanti e ci consentiranno di conoscere meglio un territorio dal grande fascino naturalistico e culturale.
Fonte
giovedì 18 agosto 2011
Escursione sull'Antola
Nonostante i giorni canonici siano passati, chi vuole ancora ammirare le stelle cadenti può recarsi sabato 20 agosto a Fascia, località Casa del Romano, per partecipare all'escursione sull'Antola e all'osservazione del cielo. Si parte alle 18.00 e si torna intorno alle 24.00; prenotazione obbligatoria entro giovedì 18 agosto al numero 010 944175.
Fonte
Fonte
venerdì 12 agosto 2011
“Guide in Cammino”
Per l’edizione 2011 abbiamo previsto di percorrere la
Via Francigena, lungo l’itinerario di Sigerico, a piedi ed in bicicletta. I
camminatori sono Luca Berchicci e Daniela Pesce, Guide Ambientali
Escursionistiche. Il fine principale della manifestazione è promuovere i
territori attraversati e gli operatori economici coinvolti, nonché una modalità
di esperienza turistica alternativa, a basso impatto ambientale ed alto valore
culturale.
La nostra è una iniziativa
promozionale aperta alla partecipazione totalmente gratuita di tutti ed il
nostro principale obiettivo è coinvolgere più persone possibili facendogli
sperimentare l'esperienza del Cammino, anche per un breve tratto. Per tale
motivo anche la sola diffusione della notizia è già un ottimo aiuto. In tale
ottica sarebbe utilissima la comunicazione della notizia alla vostra mailing
list.
Partiremo il 1° settembre 2011, con
la presenza della RAI regionale valdostana e una serie di passaggi televisivi
regionali a cura delle varie sedi RAI, nelle date del nostro transito nelle
varie realtà. Abbiamo ottenuto importanti patrocini a riconoscimento della bontà
del progetto ed alcune realtà sia associazionistiche sia professionali legate al
Cammino stanno già facendo promozione all’evento attraverso i loro
canali.
Sul blog
http://guideincammino.blogspot.com è pubblicato il calendario delle tappe e sono
disponibili tutte le informazioni necessarie alla partecipazione, oltre alle
altre notizie. Il blog verrà aggiornato costantemente lungo il cammino, fungendo
da area di contatto tra i partecipanti e da racconto dell’evento.
Se è possibile vi chiediamo di linkare il blog sui vs
siti o blog. Allego due diversi banner di differenti misure da poter utilizzare.
Nel blog ho realizzato una pagina di "Amici" in cui verranno inseriti i link ai
siti delle realtà che sostengono Guide in cammino inserendo il banner sul loro
sito/blog o comunicando la notizia alla loro mailing list.
Sono graditissime le segnalazioni di media ed
istituzioni locali che possano essere interessate alla pubblicazione della
notizia e/o alla organizzazione di appuntamenti informativi sulla
Francigena.
Grazie
Luca Berchicci
giovedì 11 agosto 2011
Trekking sull'Etna
Spettacolari escursioni sul vulcano siciliano a piedi, in fuoristrada e in mountain bike
La lava incandescente zampilla dal cratere sul fianco orientale dell'Etna, il grande vulcano siciliano, in provincia di Catania. L'attività eruttiva del 19 luglio scorso è stata spettacolare, quando fontane di lava si sono levate in cielo fino a 200 metri d'altezza. Come nei precedenti episodi registrati dal mese di gennaio, scenografici come sempre con lapilli e ceneri sparati in alto, dal vulcano è fuoriuscito un fiume lavico che è sceso lungo la parete occidentale della valle del Bove, l'ampia conca sul versante orientale della montagna, a 1.600 metri di quota, e si è arrestato alla base, nella valle dei monte Centenari.
Le foto
Nuova via su Monte Bianco per Barmasse e fratelli Pou
Raggiunta la cima scalando la parete sud nella zona del Freney
L'alpinista valdostano Hervé Barmasse e gli scalatori baschi Iker ed Eneko Pou hanno aperto una nuova via lungo il versante italiano del Monte Bianco. La performance è stata compiuta il primo agosto: i tre hanno raggiunto la cima (4.810 metri) scalando la parete sud nella zona del Freney. L'ascensione è avvenuta "in piena autonomia e senza tasselli: l'equipaggiamento del team consisteva unicamente nell'attrezzatura necessaria per eventuali bivacchi e in qualche chiodo come tradizionale misura di sicurezza".Le foto
martedì 2 agosto 2011
Sabato 6 agosto: Escursione notturna
Mutti - Scavi archeologici - Grotte di San Ponzo
Partendo dalla frazione di Mutti saliremo verso gli scavi archeologici su sentiero tracciato e discenderemo attraverso boschi di castagni secolari alle Grotte di San Ponzo, mt. 580 s.l.m. Questi anfratti di notevoli dimensioni, sono stati scavati nei milioni di anni dalle infiltrazioni dell'acqua, dove si è potuto addirittura costruire una piccola chiesetta all'interno di una delle grotte, luogo scelto dal Santo, per vivere, tra questi boschi, come eremita.
Nell'area attrezzata per pic-nic, al chiaro di luna (e dei generatori),
GRIGLIATA!!! (ovviamente accompagnata dalla musica e da abbondanti libagioni).
A notte fonda, chi se la sentirà, farà ritorno a Mutti, percorrendo la strada sterrata alla luce.... delle torce.
Gli altri potranno riposare nell’area attrezzata e scendere a Mutti nella mattinata seguente.
Continua qui
Partendo dalla frazione di Mutti saliremo verso gli scavi archeologici su sentiero tracciato e discenderemo attraverso boschi di castagni secolari alle Grotte di San Ponzo, mt. 580 s.l.m. Questi anfratti di notevoli dimensioni, sono stati scavati nei milioni di anni dalle infiltrazioni dell'acqua, dove si è potuto addirittura costruire una piccola chiesetta all'interno di una delle grotte, luogo scelto dal Santo, per vivere, tra questi boschi, come eremita.
Nell'area attrezzata per pic-nic, al chiaro di luna (e dei generatori),
GRIGLIATA!!! (ovviamente accompagnata dalla musica e da abbondanti libagioni).
A notte fonda, chi se la sentirà, farà ritorno a Mutti, percorrendo la strada sterrata alla luce.... delle torce.
Gli altri potranno riposare nell’area attrezzata e scendere a Mutti nella mattinata seguente.
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mercoledì 27 luglio 2011
Domenica 31 luglio: Parco del Mont Avìc - Rifugio Barbustèl - Tour dei laghi (Ao)
Il Parco del Mont Avic, primo tra quelli valdostani, è stato istituito nel 1989. Comprende un’area caratterizzata da paesaggi suggestivi ed ambienti modificati in maniera del tutto marginale dalle attività umane.
Sono presenti oltre trenta specchi d’acqua e numerose torbiere ospitanti una flora (anche piante carnivore) ed una fauna assai interessanti.
Oltre un terzo dell’area è ricoperta da vaste foreste di pino uncinato (le più estese della Val d’Aosta), pino silvestre, larice e faggio.
È un’escursione molto bella, senza particolari difficoltà, che raggiunge il rifugio Barbustèl, posto al centro del parco.
Chi lo desidera potrà salire ancora, fino al Gran Lac, il maggiore fra i laghi naturali della Val d’Aosta.
Il sentiero inizia sopra Champocher, da un pannello indicatore del parco (1766m.). Salendo tra i larici si giunge (50 min. circa) al lago Muffè, accanto al quale sorge l’omonimo ristoro.
Raggiunto il colle del Lago Bianco (2309m, 1,30h dalla partenza) si scende sull’opposto versante e ben presto appaiono il Lago Vallette, il Mont Avic, il Monte Rosa ed il Cervino. In breve si arriva al Rifugio Barbustel (2200m, 0,30h dal colle, 2h in totale).
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Sono presenti oltre trenta specchi d’acqua e numerose torbiere ospitanti una flora (anche piante carnivore) ed una fauna assai interessanti.
Oltre un terzo dell’area è ricoperta da vaste foreste di pino uncinato (le più estese della Val d’Aosta), pino silvestre, larice e faggio.
È un’escursione molto bella, senza particolari difficoltà, che raggiunge il rifugio Barbustèl, posto al centro del parco.
Chi lo desidera potrà salire ancora, fino al Gran Lac, il maggiore fra i laghi naturali della Val d’Aosta.
Il sentiero inizia sopra Champocher, da un pannello indicatore del parco (1766m.). Salendo tra i larici si giunge (50 min. circa) al lago Muffè, accanto al quale sorge l’omonimo ristoro.
Raggiunto il colle del Lago Bianco (2309m, 1,30h dalla partenza) si scende sull’opposto versante e ben presto appaiono il Lago Vallette, il Mont Avic, il Monte Rosa ed il Cervino. In breve si arriva al Rifugio Barbustel (2200m, 0,30h dal colle, 2h in totale).
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martedì 26 luglio 2011
venerdì 22 luglio 2011
Domenica 24 luglio: LA PERLA DELLE ALPI
Chamois – Valtournenche (AO)
Walking in Valle D’Aosta
Lunghezza del percorso: km 9
Dislivello m 465 in salita
Dislivello in discesa m 700
La Valtournenche è sinonimo di Cervino e il percorso offre magnifici e incomparabili punti panoramici su questa montagna definita “il più nobile scoglio d’Europa”. La partenza è dal paese di Buisson da dove con la funivia si raggiunge il piccolo e caratteristico paesino di Chamois, unico comune d'Italia sulla terraferma non raggiungibile da automobile, ma solo a piedi, in aeroplano o in funivia. Il sentiero passando dal lago di Lod, raggiunge Cheneil l’altro paesino dove sembra che la vita scorra come una volta, nessuna ansia per parcheggio, traffico, ma solo tanta pace, silenzio e tranquillità.
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Walking in Valle D’Aosta
Lunghezza del percorso: km 9
Dislivello m 465 in salita
Dislivello in discesa m 700
La Valtournenche è sinonimo di Cervino e il percorso offre magnifici e incomparabili punti panoramici su questa montagna definita “il più nobile scoglio d’Europa”. La partenza è dal paese di Buisson da dove con la funivia si raggiunge il piccolo e caratteristico paesino di Chamois, unico comune d'Italia sulla terraferma non raggiungibile da automobile, ma solo a piedi, in aeroplano o in funivia. Il sentiero passando dal lago di Lod, raggiunge Cheneil l’altro paesino dove sembra che la vita scorra come una volta, nessuna ansia per parcheggio, traffico, ma solo tanta pace, silenzio e tranquillità.
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Traversata Alpe Devero - Formazza (Vco)
A chi è piaciuta la traversata del 2009 Alpe Devero - Veglia, a chi è
desideroso di scoprire una zona ancora poco esplorata dal Gruppo
Micologico Vogherese, a chi è assetato della maestosità dell'ambiente
alpino, è dedicato questo percorso che, in due giorni, attraversa due
vallate splendide ed incontaminate, dove la presenza dell'uomo si fa
rara e discreta, solo natura inviolata.
Anche quest'anno viene proposta una traversata nelle Alpi dell'Ossola in provincia di Verbania. Dalla conca dell'Alpe Devero, sotto i massicci del Cervandone (3211 m) e dei Pizzi delle Rossa (2888 m.) e Crampiolo (3120 m.), incastonata fra le vette delle Alpi Lepontine, inserita all'interno del Parco Regionale Veglia-Devero, raggiungeremo la Valle Formazza con un percorso ad anello.
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Anche quest'anno viene proposta una traversata nelle Alpi dell'Ossola in provincia di Verbania. Dalla conca dell'Alpe Devero, sotto i massicci del Cervandone (3211 m) e dei Pizzi delle Rossa (2888 m.) e Crampiolo (3120 m.), incastonata fra le vette delle Alpi Lepontine, inserita all'interno del Parco Regionale Veglia-Devero, raggiungeremo la Valle Formazza con un percorso ad anello.
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lunedì 18 luglio 2011
Tecnologia in cammino
Il corso di base per l'uso dei GPS lungo i sentieri, dedicato
a chi desidera utilizzare il GPS e le banche dati disponibili sul web
per l’orientamento e per la pianificazione delle escursioni e dei viaggi
a piedi e in bicicletta, tornerà alla Casa del Movimento Lento nel weekend del 30 Settembre - 2 Ottobre.
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mercoledì 13 luglio 2011
Domenica 17 Luglio: Valle di Rheme – Valle d’Aosta
Rifugio Benevolo m. 2285 ( facoltativo al Lago della Tsanteleina m.
2696)
Partenza da località Thumel m. 1879 slm Rhemes Notre Dame
“Uno storico rifugio valdostano al cospetto dei ghiacciai della Granta
Parei”
Difficolta: E (EE per chi prosegue per il lago)
Dislivello 406m slm (m 817 slm per Lago della Tsanteleina)
Durata: 6h (inclusa sosta di 2h 45m al rifugio Benevolo o gita al Lago
Tsanteleina)
Ritrovo: Tortona e Voghera ore 6.45 con partenza alle ore 7.00
Trasferimento: Auto propria
Avvicinamento auto.
Prendere l’autostrada TO-PC, Voltri-Santhia e poi quella per Aosta,
uscendo al casello Aosta Ovest, poi per Saint Pierre, Villeneuve oltre il
quale si prende a sx per le Valli del Grand Paradiso e dopo Introd per la
Valle di Rheme. Superato Rhemes Saint Georges e Rheme Notre Dames (ultimo
paese per rifornimento viveri), si oltrepassa anche quest’ultimo, sino
all’ampio parcheggio del Thumel m1879, oltre il quale è vietato l’accesso.
Da Tortona a Thumel la distanza è di 225 km, con tempo di percorrenza
stimabile fra le 2h e 30m e le 2h e 45m.
apptrek@tor.it
Partenza da località Thumel m. 1879 slm Rhemes Notre Dame
“Uno storico rifugio valdostano al cospetto dei ghiacciai della Granta
Parei”
Difficolta: E (EE per chi prosegue per il lago)
Dislivello 406m slm (m 817 slm per Lago della Tsanteleina)
Durata: 6h (inclusa sosta di 2h 45m al rifugio Benevolo o gita al Lago
Tsanteleina)
Ritrovo: Tortona e Voghera ore 6.45 con partenza alle ore 7.00
Trasferimento: Auto propria
Avvicinamento auto.
Prendere l’autostrada TO-PC, Voltri-Santhia e poi quella per Aosta,
uscendo al casello Aosta Ovest, poi per Saint Pierre, Villeneuve oltre il
quale si prende a sx per le Valli del Grand Paradiso e dopo Introd per la
Valle di Rheme. Superato Rhemes Saint Georges e Rheme Notre Dames (ultimo
paese per rifornimento viveri), si oltrepassa anche quest’ultimo, sino
all’ampio parcheggio del Thumel m1879, oltre il quale è vietato l’accesso.
Da Tortona a Thumel la distanza è di 225 km, con tempo di percorrenza
stimabile fra le 2h e 30m e le 2h e 45m.
apptrek@tor.it
lunedì 4 luglio 2011
Domenica 10 luglio: traversata Val Tournenche - Val d'Ayas (Ao)
Chamois - Saint Jacques
Val Tournenche - Val d'Ayas
Val Tournenche - Val d'Ayas
Sempre seguendo l’Alta Via (sentiero n° 1) scendiamo nel vallone di Nannaz (attenzione discesa molto ripida e sconnessa) ed in breve raggiungiamo l’accogliente Rifugio Tournalin (m 2535 – ore 4,00). La meta è ancora abbastanza lontana, ma il percorso è ora tutto in discesa e si snoda fra praterie, attraversate da numerosi rigagnoli, ricche di splendide fioriture: a tratti sarà opportuno seguire la strada sterrata meno ripida del sentiero. Saint Jacques (m 1690) sarà raggiunto dopo circa sei ore di cammino. L’autopulman ci attende nel piazzale autorizzato appena fuori dal centro abitato.
Ritrovo: ore 6,15 presso la nostra sede parcheggio ex caserma
Partenza: ore 6,30 precise
Continua qui: gruppo micologico vogherese
lunedì 27 giugno 2011
Domenica 03 luglio 2011: IL LAGO MOO
Camminata eco-sportiva per il benessere psicofisico della persona
Itinerario: Canadello - Lago Moo – Canadello
Lunghezza km: 10 andata e ritorno
Dislivello effettivo in salita: circa 400 m
I laghi Moo e Bino si trovano in val Lardana, valletta nei pressi di Ferriere che prende il nome dall’omonimo torrente, affluente di destra del Nure. Entrambi i bacini sono di origine glaciale e sono ormai ridotti a piccoli acquitrini durante la stagione estiva. Il Lago Moo in particolare presenta tutti gli ambienti caratteristici della successione ecologica di un bacino in fase di interramento, dal lago vero e proprio (profondo circa 2 metri e di estensione molto modesta) a zone paludose e di torbiera fino alla prateria, che ricopre gran parte della conca e nel quale sorgono ormai anche piante ad alto fusto. Come anche i vicini (ed ormai completamente interrati) Pramollo e Prato Grande, il Lago Moo ed il più piccolo Lago Bino, sono enormi “impronte” lasciate da antichi ghiacciai durante il loro lento ritirarsi.
Nell’ampio bacino lacustre di origine glaciale, ormai ridotto ad un acquitrino, giace il Lago Moo (m 1116 s.l.m.) chiamato anche Mone. Esso corrisponde ad un tipico esempio di lago di esarazione e di sbarramento glaciale, ormai giunto ad un avanzato grado di colmamento. La sua conca è la più estesa fra tutte quelle della val Nure. Giace su un pianoro conformato ad anfiteatro dalle alture circostanti che racchiudono una vasta area ellittica, ormai in prevalenza prativa dove si stanno insediando vegetali d’alto fusto specialmente lungo il corso dell’immissario.
Questo pianoro erboso è solcato da numerosi rigagnoli che offrono il giusto ambiente per piante palustri o comunque legate a suoli umidi come: Caltha palustris, Equisetum fluviatile, Eriophorum angustifolium, Gentiana pneumonanthe, Menyanthes trifoliata, Sanguisorba officinalis, Triglochin palustre.
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Itinerario: Canadello - Lago Moo – Canadello
Lunghezza km: 10 andata e ritorno
Dislivello effettivo in salita: circa 400 m
LE IMPRONTE DEI GHIACCIAI
Il Lago Moo e il Lago Bino -Val Nure (PC)I laghi Moo e Bino si trovano in val Lardana, valletta nei pressi di Ferriere che prende il nome dall’omonimo torrente, affluente di destra del Nure. Entrambi i bacini sono di origine glaciale e sono ormai ridotti a piccoli acquitrini durante la stagione estiva. Il Lago Moo in particolare presenta tutti gli ambienti caratteristici della successione ecologica di un bacino in fase di interramento, dal lago vero e proprio (profondo circa 2 metri e di estensione molto modesta) a zone paludose e di torbiera fino alla prateria, che ricopre gran parte della conca e nel quale sorgono ormai anche piante ad alto fusto. Come anche i vicini (ed ormai completamente interrati) Pramollo e Prato Grande, il Lago Moo ed il più piccolo Lago Bino, sono enormi “impronte” lasciate da antichi ghiacciai durante il loro lento ritirarsi.
Nell’ampio bacino lacustre di origine glaciale, ormai ridotto ad un acquitrino, giace il Lago Moo (m 1116 s.l.m.) chiamato anche Mone. Esso corrisponde ad un tipico esempio di lago di esarazione e di sbarramento glaciale, ormai giunto ad un avanzato grado di colmamento. La sua conca è la più estesa fra tutte quelle della val Nure. Giace su un pianoro conformato ad anfiteatro dalle alture circostanti che racchiudono una vasta area ellittica, ormai in prevalenza prativa dove si stanno insediando vegetali d’alto fusto specialmente lungo il corso dell’immissario.
Questo pianoro erboso è solcato da numerosi rigagnoli che offrono il giusto ambiente per piante palustri o comunque legate a suoli umidi come: Caltha palustris, Equisetum fluviatile, Eriophorum angustifolium, Gentiana pneumonanthe, Menyanthes trifoliata, Sanguisorba officinalis, Triglochin palustre.
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giovedì 23 giugno 2011
TREKKING DI TRE GIORNI - 24/25/26 giugno
Il Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo anche quest’anno propone, nell’ambito del calendario “Parco Racconta”, il TREKKING DI TRE GIORNI.
Gli itinerari previsti sono di difficoltà media, rivolti a escursionisti esperti, e offrono l’opportunità di conoscere il Parco, accompagnati dai guardiaparco, sia per gli aspetti naturalistici sia per quelli storico-culturali.
Il trekking inizierà venerdì 24 giugno con ritrovo alle 8.30 al Rifugio Escursionistico “Nido del Biancone” a Capanne di Marcarolo – Bosio (AL), dove ogni sera si ritornerà per il pernottamento per ripartire il giorno seguente. E’ quindi possibile partecipare a singole giornate del trekking presentandosi alla sera prima o la mattina stessa prima della partenza. Il trekking si concluderà domenica 26 giugno indicativamente a metà pomeriggio.
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Gli itinerari previsti sono di difficoltà media, rivolti a escursionisti esperti, e offrono l’opportunità di conoscere il Parco, accompagnati dai guardiaparco, sia per gli aspetti naturalistici sia per quelli storico-culturali.
Il trekking inizierà venerdì 24 giugno con ritrovo alle 8.30 al Rifugio Escursionistico “Nido del Biancone” a Capanne di Marcarolo – Bosio (AL), dove ogni sera si ritornerà per il pernottamento per ripartire il giorno seguente. E’ quindi possibile partecipare a singole giornate del trekking presentandosi alla sera prima o la mattina stessa prima della partenza. Il trekking si concluderà domenica 26 giugno indicativamente a metà pomeriggio.
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lunedì 20 giugno 2011
Domenica 26 giugno: "La camminata del gusto" - Farigliano (CN)
Cari Amici,
vi inoltro la proposta del nostro associato Roberto per un’iniziativa che abbiamo messo a calendario e che riteniamo simpatica e da estendere a tutti i potenziali interessati di gruppi che già partecipazioni alle diverse e reciproche iniziative di escursionismo più classico.
Si tratta di un momento più conviviale, ma comunque sempre legato alla scoperta di territori e tradizioni delle nostre valli piemontesi.
Brevemente la descrizione dell’evento.
A 35 km da Alba, in località Farigliano, è organizzata la sedicesima edizione della camminata del gusto.
Si tratta di un percorso di 8 km dove la Pro Loco prepara ben 10 tappe enogastronomiche alla riscoperta dei piatti della cucina tipica langarola.
L’iniziativa intende coniugare le bellezze naturalistiche e culturali di Farigliano con la tradizione enogastronomica del territorio.
La camminata si snoda tra le campagne fariglianesi con numerose tappe nelle aziende agricole, dove gli appassionati avranno la possibilità di degustare i prodotti tipici del territorio.
Il percorso prenderà il via, intorno alle ore 9, da piazza S. Giovanni dove i partecipanti verranno divisi in piccoli gruppi, con partenze scaglionate.
La prima tappa sarà a Naviante, con una sostanziosa colazione a base di cioccolato, miele e marmellata.
...
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vi inoltro la proposta del nostro associato Roberto per un’iniziativa che abbiamo messo a calendario e che riteniamo simpatica e da estendere a tutti i potenziali interessati di gruppi che già
Si tratta di un momento più conviviale, ma comunque sempre legato alla scoperta di territori e tradizioni delle nostre valli piemontesi.
Brevemente la descrizione dell’evento.
A 35 km da Alba, in località Farigliano, è organizzata la sedicesima edizione della camminata del gusto.
Si tratta di un percorso di 8 km dove la Pro Loco prepara ben 10 tappe enogastronomiche alla riscoperta dei piatti della cucina tipica langarola.
L’iniziativa intende coniugare le bellezze naturalistiche e culturali di Farigliano con la tradizione enogastronomica del territorio.
La camminata si snoda tra le campagne fariglianesi con numerose tappe nelle aziende agricole, dove gli appassionati avranno la possibilità di degustare i prodotti tipici del territorio.
Il percorso prenderà il via, intorno alle ore 9, da piazza S. Giovanni dove i partecipanti verranno divisi in piccoli gruppi, con partenze scaglionate.
La prima tappa sarà a Naviante, con una sostanziosa colazione a base di cioccolato, miele e marmellata.
...
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mercoledì 15 giugno 2011
Sabato 25 giugno: Anello della Grignetta
Le Grigne, ovvero uno dei massicci più interessanti delle intere Prealpi, un eccezionale panorama che spazia dal lago di Como, al Rosa e al Bernina.
Le Grigne, una delle mete più frequentate d’Italia che hanno fatto la storia dell’alpinismo lombardo.
Oltre ad essere meta degli arrampicatori, la Grignetta, insieme alla Grigna settentrionale resta una grande palestra per i camminatori.
L’itinerario che proponiamo è uno dei più classici delle montagne lombarde e italiane.
Percorreremo sentieri importanti che attraversano le guglie della Grignetta in direzione del rifugio Rosalba, inoltrandosi tra ripidi canaloni che salgono fino al magnifico belvedere della vetta.
L’itinerario, per le caratteristiche che presenta, è riservato ad escursionisti allenati e senza problemi di esposizione. Non esistono passaggi possibili senza mettere le mani sulla roccia.
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Le Grigne, una delle mete più frequentate d’Italia che hanno fatto la storia dell’alpinismo lombardo.
Oltre ad essere meta degli arrampicatori, la Grignetta, insieme alla Grigna settentrionale resta una grande palestra per i camminatori.
L’itinerario che proponiamo è uno dei più classici delle montagne lombarde e italiane.
Percorreremo sentieri importanti che attraversano le guglie della Grignetta in direzione del rifugio Rosalba, inoltrandosi tra ripidi canaloni che salgono fino al magnifico belvedere della vetta.
L’itinerario, per le caratteristiche che presenta, è riservato ad escursionisti allenati e senza problemi di esposizione. Non esistono passaggi possibili senza mettere le mani sulla roccia.
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lunedì 13 giugno 2011
L'Aquila - Cammino solidale
A due anni da terremoto
Quello che in tv non si vede e sui giornali non si legge: la trasformazione del paesaggio, e la ricostruzione. Incontrando alcune realtà virtuose della comunità locale.Il viaggio attraversa alcuni paesi sconvolti dalla furia del terremoto: in parte abbandonati e in parte oggetto di nuovi insediamenti totalmente avulsi dal territorio e dalla storia dei luoghi.
Ma percorre anche una parte del tratturo della transumanza, battuto un tempo da decine di migliaia di pecore. Questa zona, a partire dal XVI secolo, attrasse soldati di ventura (Francesco De Marchi), mercanti, scienziati (Orazio Delfico) e artisti (Edward Lear).
Dormiremo in piccole strutture e mangeremo in trattorie semplici, ma buone e genuine.
Visiteremo due aziende agricole che sono anche presidio Slow Food, una per il formaggio canestrato di Castel del Monte, una per le piccole lenticchie di Santo Stefano di Sessanio.
Incontreremo persone che ci faranno da testimoni non solo del terremoto in quanto evento naturale, ma anche di come l’informazione ha gestito la notizia e di come sta andando veramente le ricostruzione.
Punto di ritrovo all’Aquila dove effettueremo una breve ricognizione in un settore accessibile del centro storico, oramai disabitato.
Da Assergi si guadagna l’incredibile pianoro carsico di Campo Imperatore, attraverso singolari laghetti di origine glaciale, la grancia cistercense di Santa Maria del Monte e poi raggiungere Castel del Monte, il paese dei poeti pastori.
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venerdì 10 giugno 2011
Festa di San Pietro sul monte Antola
Genova - Sabato 18 e domenica 19 appuntamento al rifugio Parco Antola. Si comincia sabato alle 20 con una pastasciutta al Rifugio Parco Antola in collaborazione con il gruppo alpini di Torriglia e con i gestori del rifugio. Alle 22 partenza per la fiaccolata fino alla vetta dell’Antola.
Domenica 19 alle 3 di mattina, partenza dell’escursione guidata “...Facciamo l’alba” da Casa del Romano con l’uso di torce (prenotazione obbligatoria). Alle 5.30 alba spettacolare con focaccia e bevande calde. Ore 10.30 Messa presso la Cappella. Ore 11.30 saluti del presidente del Parco Roberto Costa e del sindaco di Propata Renato Cogorno. Anteprima del libro “Siamo andati in Antola” a cura di Alessio Schiavi ed. Croma.
Ore 12 pranzo presso la Cappella a cura del Gruppo Alpini di Torriglia.
Fonte
Ore 12 pranzo presso la Cappella a cura del Gruppo Alpini di Torriglia.
Fonte
lunedì 6 giugno 2011
Sulle ali del vento - Camminata eco-sportiva
I crinali dell’Alta val Curone (AL)Camminata eco-sportiva di 2 giorni per il benessere psicofisico della persona
Uno dei percorsi più suggestivi della Val Curone, Anello: Caldirola – Capannette di Pej – Caldirola
Si cammina e si discute di natura attraversando uno splendido itinerario che ci accompagnerà sulle vette più alte dell’Appennino.
Camminata svolta alla conoscenza, all’osservazione e allo studio dell’ambiente che ci circonda, abbinando il movimento, la camminata, lo sport, utili per il benessere del fisico.
Camminare in gruppo non giova solo al fisico, ma significa anche dare unità, consolidare l’amicizia, dove camminando insieme si può vedere molto di più, acquisendo informazioni naturalistiche ed ambientali.
L’escursione è meravigliosa, un itinerario ad anello che ci accompagnerà sulle vette più alte dell’Appennino.
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Uno dei percorsi più suggestivi della Val Curone, Anello: Caldirola – Capannette di Pej – Caldirola
Si cammina e si discute di natura attraversando uno splendido itinerario che ci accompagnerà sulle vette più alte dell’Appennino.
Camminata svolta alla conoscenza, all’osservazione e allo studio dell’ambiente che ci circonda, abbinando il movimento, la camminata, lo sport, utili per il benessere del fisico.
Camminare in gruppo non giova solo al fisico, ma significa anche dare unità, consolidare l’amicizia, dove camminando insieme si può vedere molto di più, acquisendo informazioni naturalistiche ed ambientali.
L’escursione è meravigliosa, un itinerario ad anello che ci accompagnerà sulle vette più alte dell’Appennino.
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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.
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