Camminare aiuta a ridurre lo stress calmando ansia e depressione. A
sostenerlo uno studio condotto da Sara Warber, docente presso la
University of Michigan, negli USA, secondo il quale a giocare un ruolo
di primo piano sarebbe anche il trascorre un po’ di tempo in ambienti
naturali. Non soltanto camminare sarebbe quindi un toccasana per la
difesa dell’organismo dalle malattie cardiovascolari, dai tumori e dalle
patologie degenerative del cervello come ad esempio l’Alzheimer, ma
anche il “dove” si passeggia risulterebbe di particolare importanza.
Questo il risultato ottenuto analizzando i profili di 1.991
partecipanti, inclusi nel Walking for Health programme in England. Tale
programma promuove circa 3.000 passeggiate a settimana, con più di
70.000 partecipanti regolari ogni anno.
In linea con la teoria che trascorrere del tempo nella natura aiuta il cervello a concentrarsi e rendere di più, anche questo studio dimostra come un ambiente naturale non sottoponga la memoria e il sistema di attenzione umano a continuo stress, lasciando libera la mente di rilassarsi e raggiungere uno stato di contemplazione. A beneficiare di passeggiate rilassanti immersi nella natura sarebbero soprattutto coloro che hanno sperimentato una rottura affettiva o la morte del compagno o della compagna, così come coloro che hanno dovuto affrontare una malattia grave o la perdita del lavoro. Boschi e montagne sarebbero i luoghi migliori per ricaricare le proprie batterie mentali.
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