mercoledì 11 novembre 2015

Camminando si risolve

di Michele Mauri 

Affermava Pascal: “Notre nature est dans le muovement”.

L’uomo è un animale che ha bisogno di camminare. Per curare la solitudine e soddisfare il suo bisogno di crescita. Per aprire nuovi orizzonti. Camminare crea i presupposti psicologici ideali per una riflessione ponderata, accende le idee. Equilibra i due lobi del cervello in un’operazione quasi automatica.

L’uomo moderno, invece, ha quasi dimenticato come si cammina. E l’abbandono di questo gesto naturale, proprio dell’animo umano, lo spinge talvolta a crearsi viaggi alternativi. A me invece è sempre piaciuto camminare. Da un po’ di tempo amo molto anche correre: un modo di marciare un po’ più velocemente, senza tante velleità agonistiche. Che si tratti di camminare o correre per le strade trafficate, attraverso la campagna o su sentieri montani, in fondo ha poca importanza. È l’imperioso richiamo interiore del cammino che mi mette in moto. Passo dopo passo, meglio se con l’aiuto di bei paesaggi, ma anche e forse di più del silenzio, ci si avvicina a sé e alle proprie emozioni.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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