mercoledì 8 agosto 2018

Non chiedere il soccorso dell’elicottero è costato la vita allo scalatore emiliano sul Monviso

Il compagno era stato portato a valle con il velivolo del 118





SALUZZO
Si chiamava Giovanni Gaudiello, era originario di Sarno, provincia di Salerno, viveva a Ravenna e aveva 61 anni l’alpinista morto l’altra mattina, venerdì, lungo la «via normale» del Monviso. Una scalata che aveva intrapreso giovedì insieme ad A.B., 72 anni di Marina di Ravenna. Erano amici e andavano spesso in montagna insieme. 
I due erano partiti dal Quintino Sella alle 5 e si erano arrampicati sulla cresta Est. Bloccati a causa del maltempo hanno chiamato i soccorsi che però, proprio per la scarsa visibilità, non sono riusciti a recuperarli. I due hanno trascorso la notte in quota. Venerdì, intorno alle 6, hanno ripreso a scalare portandosi in vetta forse anche per facilitare i soccorsi. Alle 7, l’eliambulanza è decollata. Secondo quanto riferito dal Soccorso Alpino Giovanni ha detto all’amico di essersi ripreso e di voler scendere in autonomia. A.B., invece, è salito sull’elicottero ed è stato tratto in salvo. 
Tra la vetta e il bivacco Andreotti, sulla «via normale», la tragedia: Gaudiello precipita. Un alpinista lancia i soccorsi che però, ancora a causa della scarsa visibilità, non riescono a raggiungerlo. 

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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