TRENTO. L'estate avanza e con lei continuano a diffondersi immagini delle Dolomiti prese d'assalto. Si parla di Alto Adige, che dopo una partenza a luglio con un terzo di turisti in meno rispetto al 2019, ora ha ripreso a registrare numeri di visitarori davvero alti, ma non si salvano dall'orda anche Trentino e bellunese.
Alcune foto a dir poco impressionanti, che ritraggono turisti in coda nei boschi e sui sentieri come se si trovassero alle poste, hanno fatto il giro del web proprio in questi giorni. E' vero che si tratta della settimana di ferragosto, ma è ormai chiaro che il turismo (e il turista) di montagna stia cambiando sempre più. La montagna dovrebbe rimanere luogo di ritiro e riflessione, e non una bella copia della città con i suoi comfort. Eppure la direzione che si sta prendendo sembra essere tutt'altro che rincuorante.
Non solo il lago di Braies: sono infatti tanti i siti immersi nelle Dolomiti in cui ogni giorno si accalcano migliaia di turisti. Tra tutti c'è anche il lago di Sorapiss, nel bellunese, la cui singolare e delicata bellezza sembra stia diventando, ogni anno di più, la sua condanna: persone spiaggiate sul suo argine, qualcuno che si immerge in acqua nonostante l'ordinanza che ne vieta la balneazione (misura che più di qualcuno a suo tempo ha definito "ordinanza anti cafoni”) e rifiuti "nascosti" tra i mughi o disseminati lungo il sentiero.
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Non solo il lago di Braies: sono infatti tanti i siti immersi nelle Dolomiti in cui ogni giorno si accalcano migliaia di turisti. Tra tutti c'è anche il lago di Sorapiss, nel bellunese, la cui singolare e delicata bellezza sembra stia diventando, ogni anno di più, la sua condanna: persone spiaggiate sul suo argine, qualcuno che si immerge in acqua nonostante l'ordinanza che ne vieta la balneazione (misura che più di qualcuno a suo tempo ha definito "ordinanza anti cafoni”) e rifiuti "nascosti" tra i mughi o disseminati lungo il sentiero.
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