mercoledì 20 aprile 2016

Due scialpinisti piemontesi morti sotto la vetta del Rutor, indagata la guida alpina

È la terza valanga in tre giorni. Il Soccorso alpino della Guardia di Finanza ha identificato le vittime: sono di Mezzenile (Torino) e Cellio (Vercelli).


Aosta
 
Sono piemontesi i due scialpinisti morti nella tarda mattinata di oggi dopo essere stati travolti da una valanga nella Valgrisenche, poco sotto la vetta del Rutor. L’incidente è avvenuto a circa 3400 metri di quota, le due vittime stavano salendo quando si è staccata la slavina che ha investiti entrambi. Con loro c’erano altre due persone, tra cui una guida alpina, che sono rimaste illese. Le vittime sono Franco Giuliano, 67 anni di Mezzenile (Torino) e Pietro Gilodi, 60 anni di Cellio (Vercelli) ex gestore del Capanna Margherita - il rifugio più alto d’Europa - e volontario del Soccorso. Nicola Viotti, di 41 anni, guida alpina di Alagna (Monte Rosa), che accompagnava i due è stato indagato per omicidio colposo. Le indagini sull’incidente sono condotte dalla guardia di finanza di Entreves.

Sul posto, oltre gli uomini del soccorso alpino valdostano, sono intervenuti i militari della Guardia di finanza di Entrèves. I corpi sono stati trasportati nella camera mortuaria di Courmayeurr. La Finanza indaga sull’incidente, ora sta attendendo i testimoni per ricostruire con precisione la dinamica e avere l’identità delle vittime. «Le condizioni della montagna sono delicate, la neve è ancora molto umida ed è il terzo incidente in soli tre giorni» dice Adriano Favre, direttore del Soccorso alpino. Il pericolo è pari a 3 (marcato) su una scala di 5 (molto forte).

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

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