martedì 6 febbraio 2018

L'ANELLO DELL'ALPE DI CASSISSA

Escursione ad anello tra le valli Spinti e Vobbia

DATA ESCURSIONE: 14/01/2017
PARTENZA E ARRIVO: Camere Vecchie (mt. 771)
TAPPE INTERMEDIE: Sorgente del Pavone; Alpe di Cassissa; Monte Lerta; Bric delle Camere
LUNGHEZZA ITINERARIO: 8,1 km 
TEMPO DI PERCORRENZA: circa 2,30 h.
DIFFICOLTA': E
SEGNAVIA: nessuno fino all'Alpe di Cassissa; cerchio giallo vuoto fino al Bric delle Camere; 200 fino a Camere Vecchie


Sul finire del 2016, studiando l'itinerario per raggiungere la sconosciuta vetta del Bric Castellazzo, mi sono imbattuto in un sentiero che non avevo considerato prima di allora e che ho scoperto raggiungere l'Alpe di Cassissa, luogo dove peraltro ero già stato in precedenza arrivandoci proprio dall'omonimo e sottostante paesino abbandonato. Sarà che ci ero arrivato a metà pomeriggio di una grigia giornata, fatto sta che l'Alpe di Cassissa non mi aveva colpito più di tanto: una distesa di prati sulla dorsale che separa le valli Spinti e Vobbia, contraddistinta da una colonnina votiva.
Ho deciso di tornarci un annetto fa, in pieno inverno, con la scusa di provare questo sentiero di cui parlavo in apertura e alla fine ne è uscito un bel giro, molto panoramico, in una giornata ottima, fotograficamente parlando.

A Camere Vecchie, luogo scelto per la partenza del percorso, è una mattinata invernale di quelle che in giro non c'è un'anima, nemmeno qualcuno che si possa preoccupare vedendo arrivare in paese una macchina diversa dal solito. Proprio come fatto pochi mesi prima per raggiungere il Bric Castellazzo, saliamo con l'auto in mezzo alle case, raggiungendo la fine della viuzza asfaltata nel punto in cui si incrocia il sentiero 200 proveniente da Borassi, nel punto indicato come Bivio Camere Vecchie (mt. 771). Scarponi, zaino e si va, seguendo il sentiero 200 in direzione del Bric delle Camere, camminando nei primi metri sulla dorsale che separa le valli Spinti e Borbera: ormai siamo avvezzi a questo itinerario, avendolo affrontato già diverse volte e non ci dilunghiamo nemmeno troppo in fotografie, non fosse per qualche scatto all'arcigno becco del Bric Castellazzo che è indubbiamente l'attrazione della valle.

Seguiamo il 200 ignorando il primo bivio a sinistra e al bivio successivo lo abbandoniamo per restare a destra, sul sentiero non segnalato già seguito per il Bric Castellazzo: la traccia esce in breve dal bosco e ci porta ad attraversare una serie di ampi prati da cui si apprezza ancora meglio la caratteristica forma del Bric Castellazzo, alle cui spalle oggi risalta la bianca catena delle Alpi.

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