Chi c'è stato dirà che è un luogo indimenticabile, l'acqua è cristallina, l'odore di salmastro si percepisce fin dall'entroterra e le innumerevoli calette contribuiscono a rendere il paesaggio un soggetto perfetto per un dipinto. Per chi non c'è stato non sarà difficile immaginare un così invitante quadretto.
Tuttavia, sarebbe riduttivo ricordare l'Isola del Giglio solo per la sua immagine tipica da cartolina. Con un paio di scarpe e uno zaino in spalla, lascio la spiaggia e inizio a salire, direzione: Giglio Castello. Il dolce andamento delle colline e la vista mozzafiato sulla costa mi fa compagnia fino all'arrivo in questo piccolo borgo medievale, in cui il tempo sembra essersi fermato.
Situato a 405 metri slm, il borgo fu costruito dai pisani nel XII secolo e fu più volte restaurato e ampliato dai Granduchi di Toscana. Le imponenti mura che lo cingono, rimaste intatte insieme alle innumerevoli torri, proteggono uno scrigno di tesori, separati tra loro da stretti vicoli, spesso sormontati da archi, piccole scalinate, piazzette e balconi adornati con fiori di ogni genere.
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