venerdì 6 settembre 2019

La Francia si è rubata il monte Bianco. La patata bollente per Di Maio

Un tornello vieta l'accesso al colle del Gigante. E non si vola più col parapendio. Il blitz dei francesi con un'ordinanza di sorvolo anche sul suolo italiano

Un tratto di matita, un tornello a quota 4800 metri come se fosse una stazione della metropolitana e la Francia di Macron si è rubata il Monte Bianco. Finisce con un “furto su base cartografica” un contenzioso internazionale che dura dal 1860 e che la prima montagna da scalare per Luigi Di Maio, ministro degli gli Esteri.

La vicenda della proprietà della cima del monte Bianco, come d'altronde tutti i contenziosi internazionali, è complessa e affonda le sue radici nella storia italiana, precisamente nei Trattati di Torino del 24 marzo 1860 e nel Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947. Entrambi definiscono il confine tra Francia e Italia nello spartiacque fluviale e che costituisce il confine naturale e idrogeologico della cima contea. Stando alla natura che ha ispirato da sempre i cartografi, il confine da sempre è passato sulla “displuviale del colle del Gigante, lasciando una consistente porzione di punta Helbronner e tuta la zona circostante al rifugio Torino ampiamente i in territorio italiano”.

E invece, mentre l'Italia si dibatteva tra sondaggi, Papeete e mojito per concludere agosto con la crisi di Governo, i francesi si sono organizzati per la “il furto del secolo”. Con un'ordinanza “estiva” i Comuni di Chamonix e di Saint-Gervais hanno vietato il sorvolo in parapendio di tutta la zona della vetta del monte Bianco, dando vita ad un atto di prepotenza ma anche di violazione del territorio he ricade sotto la sovranità italiana. Nell'800 un simile atto di ostilità avrebbe scatenato una guerra tra Italia e Francia. Per fortuna oggi esiste la diplomazia e il diritto internazionale, così l'Istituto geografico militare, ricevuta la segnalazione dell'ordinanza dalla Guardia di finanza di Entrèves (Courmayeur), ha informato della questione il ministero degli Affari Esteri, invitandolo ad attivarsi per trovare una soluzione. Ricevuta la nota della Guardia di finanza, la Procura di Aosta ha aperto un fascicolo, mentre il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, ha inoltrato tutta la documentazione alla Regione Valle d'Aosta chiedendo di fissare un incontro”.

Guarda la gallery con le cartografie e i documenti ufficiali


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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

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