Nei giorni scorsi ci siamo trovati a parlare di una specie animale, alpina e appenninica, riconosciuta come sensibile indicatore dei cambiamenti climatici: il fringuello alpino. Il piccolo passeriforme non è certo la sola specie che “ci parla” in silenzio dei mutamenti dell’ambiente montano. Di recente sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Insect Conservation and Diversity i risultati di uno studio a cura dell’Università di Firenze, focalizzato su un’altra specie volante, questa volta appartenente al mondo degli insetti, considerabile come una sentinella dei cambiamenti climatici: la Erebia pandrose. Una farfalla di cui esiste una sola popolazione della sottospecie endemica degli Appennini.
Gli sforzi del team internazionale di ricerca coordinato Leonardo Dapporto, del Dipartimento di Biologia di Unifi, si sono concentrati proprio su questa popolazione appenninica isolata, a 400 km circa da altre popolazioni note. Della farfalla è stato nello specifico studiato il DNA mitocondriale. Il team, come riportato in un comunicato dell’Ateneo, “ha potuto valutare insieme le prospettive sui rischi della perdita di biodiversità del territorio.”
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