È Claudio Fulcheri, 59 anni, di Cuneo, infermiere all’ospedale “Santa Croce”, l’alpinista morto domenica mattina (9 settembre) sul Monviso: è precipitato sulla via della Lepre, che collega la cresta Est con la via Normale, a 3.700 metri di quota. Un gruppo di alpinisti del Cai ha visto il corpo e dato l’allarme. Gli uomini del Soccorso alpino, arrivati con l’elicottero del «118», hanno recuperato la salma (operazioni rese difficili dalla nebbia), trasferendola prima a Casteldelfino, poi nelle camere mortuarie di Saluzzo. Nella caduta, l’alpinista aveva perso lo zaino, irrecuperabile. In assenza di documenti, per l’identificazione da parte dei carabinieri di Saluzzo sono state necessarie molte ore.
Passione per la montagna e il ciclismo.
Originario di Cuneo, molto conosciuto in ambito ospedaliero, Fulcheri era un grande appassionato di montagna e aveva già compiuto altre tre volte la scalata del Monviso, sempre in solitaria. Un mese fa aveva scalato il Monte Rosa. L’altra sua grane passione era il ciclismo. Amava le valli Grana, Stura, Maira e in particolare, percorreva spesso in bicicletta il Colle Fauniera tra Castelmagno e Demonte. Una denominazione, il Fauniera, introdotta nel 1999 al passaggio del Giro d’Italia e che Fulcheri aveva sempre contestato (anche con interventi su “La Stampa”, su settimanali cuneesi e riviste specializzate di ciclismo), sostenendo che in realtà si trattava del “Colle dei Morti”.
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