lunedì 17 gennaio 2022

In montagna è vietato ammalarsi

“Siamo senza dottori!” È questo il grido di allarme che si allarga da est a ovest, da nord a sud, dalle Alpi agli Appennini raggiungendo le montagne delle due isole maggiori. Un problema che si trascina avanti da anni ormai e che continua a essere ignorato dalla classe dirigente e politica. L’impoverimento di servizi a cui vanno incontro i nostri territori montani riguardano anche, e soprattutto, l’aspetto sanitario. Come possiamo ambire a un ripopolamento delle terre alte se si tolgono figure essenziali come quelle dei medici, soprattutto in tempo di pandemia?

Una delle ultime vicende di cronaca arriva dalla Val Nure, nelle vicinanze di Bologna, dove l’Ausl ha deciso di rimuovere il servizio di guardia medica presso il comune di Ferriere dal primo giorno del 2022, così il sindaco Carlotta Opizzi ha emesso un’ordinanza sfida: “Il sindaco ordina di porre in essere ogni attenzione al fine di evitare di avere necessità del medico nei giorni prefestivi e festivi e dalle 20.00 alle 8.00 dei giorni feriali”. A Ottone, comune in provincia di Piacenza quasi al confine con la Liguria, si sono contati nei primi giorni dell’anno anche 15 contagi giornalieri da Covid-19. Persone che, isolate in un centro che supera a malapena i 500 abitanti, possono aver bisogno di un sostegno medico vicino, che ovviamente non è presente.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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