Dal 1° gennaio per camminare sulla neve è obbligatorio avere i dispositivi di sicurezza tipici dello scialpinismo e dello sci fuoripista. Per il presidente del Cai Torti "è una legge scritta male che penalizza famiglie e operatori turistici". Per l'alpinista Confortola "la sicurezza viene prima di tutto". Ecco come comportarsi per non rischiare una multa di 150 euro
Una passeggiata nel bosco imbiancato da una nevicata di fresco? Può costarvi una multa di 150 euro. Soprattutto se non conoscete, come è probabile, l’articolo 26 del Decreto legislativo n. 40 del 28 febbraio 2021. La norma, entrata in vigore, dopo mille polemiche, il 1° gennaio di quest’anno, cambia radicalmente (se in meglio o in peggio lo leggerete qui sotto) le vacanze in montagna di chi ama camminare.
UNA MOSTRUOSITÀ – “Una mostruosità giuridica” definì la nuova legge Gian Paolo Boscariol, responsabile della delegazione romana della presidenza nazionale del Cai. “Chi scrive questi testi è mai stato in montagna d’inverno?”. Ma cosa dice la norma in questione? “I soggetti che praticano attività escursionistiche in particolari ambienti innevati, anche mediante le racchette da neve, laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe, devono munirsi di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda da neve, per garantire un idoneo intervento di soccorso”. Tradotto significa che diventa obbligatorio l’uso di dispositivi di sicurezza tipici dello scialpinismo e dello sci fuoripista anche a chi è impegnato in una banale passeggiata con o senza ciaspole.
Continua qui
Nessun commento:
Posta un commento