venerdì 29 aprile 2022

#LIBERATECIILTERRITORIO, VA IN SCENA LA PROTESTA

Domenica 1° maggio ritrovo sul Gropà per chiedere la riapertura dei sentieri del basso Piemonte.

Ad un mese dalla riapertura dei sentieri decretata dalla Regione Liguria, il Piemonte non è ancora andato al di là delle semplici promesse. “Il Commissario Angelo Ferrari a metà marzo aveva preannunciato poco più di un mese di attesa per arrivare alle prime deroghe all’ordinanza del 13 gennaio, che per sei mesi ha vietato la frequentazione dei boschi nei 114 Comuni della zona infetta per la Peste Suina Africana. Nonostante le promesse Pasqua è andata, il ponte del 25 aprile anche. Per questo il primo maggio diventa una data simbolo” dice Checco Galanzino, imprenditore, trailrunner e promotore del Comitato spontaneo #fuoridipeste.
“Domenica a Caldirola sarà in funzione la Seggiovia dalle 11,00 alle 11,40. La utilizzeremo per raggiungere il Monte Gropà, a 1446 metri di altitudine e nel rispetto delle regole, in corrispondenza della piazzola della stazione di arrivo insceneremo una simbolica protesta per ricordare che il nostro territorio non può più aspettare: con il blocco delle attività outdoor abbiamo già perso 15000 presenze turistiche e ci troviamo in una situazione paradossale in cui, ciò che è consentito pochi metri oltre il confine con la Liguria, da noi è vietato”.
Il Comitato #fuoridipeste – che raduna oltre 10000 firmatari e annovera tra i suoi componenti il Comune di Tortona, il Parco Capanne di Marcarolo, associazioni di categoria, rappresentanti di attività turistico-ricettive e semplici cittadini - ha presentato al Commissario per l’emergenza e agli Assessori Regionali una proposta di Protocollo per la liberalizzazione delle attività outdoor, utilizzata in Liguria come spunto per autorizzare le prime deroghe. Si attende ora che anche il Piemonte faccia altrettanto ma dalla Regione non arrivano segnali.

“Ci auguriamo di cuore che domenica diventi un’occasione di festa per tutti. Qualora le auspicate deroghe dovessero finalmente arrivare, la protesta diventerà l’occasione per spostarsi fino alla vetta del Giarolo e brindare, con pane, Salame Nobile del Giarolo e Timorasso, alla riapertura – nel rispetto delle regole del nostro Protocollo – di una rete di 450 km di sentieri, vera ricchezza del nostro territorio”.

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