domenica 3 maggio 2020

Voltaggio: dopo 6 anni il Cociv non ha ancora “pagato” per l’habitat distrutto.

Dal 2014 nessuna traccia delle compensazioni per la zona umida distrutta nella ex cava Cementir. L’Appennino Piemontese ha bocciato il progetto presentato a febbraio dal consorzio, dopo la protesta di Legambiente. I 5 Stelle: “Regole non rispettate, intervenga la Commissione Ue”

Da sei anni sette specie animali dell’alta Val Lemme sono state cancellate insieme al loro habitat. Rospo comune, rana dalmatina, rana temporaria, rana verde maggiore, tritone alpestre, natrice viperina e natrice dal collare, che vivevano nella zona umida della ex cava Cementir, sono state spazzate via insieme alla loro “casa” dalla costruzione del deposito di smarino del Terzo valico, nella ex cava Cementir di Voltaggio. Il Cociv avrebbe dovuto ricostituire, per quanto possibile e in tempi ragionevoli, un nuovo habitat ma non l’ha ancora fatto, mentre la grande opera va avanti a spron battuto. Infatti, domani, lunedì 4 maggio, i lavori ripartiranno dopo la pausa forzata a causa del coronavirus. Le Aree protette dell’Appennino Piemontese, ente gestore del sito di importanza comunitaria Capanne di Marcarolo, all’interno del quale si trova l’ex cava, di recente hanno bocciato il progetto delle cosiddette opere compensative proposto dal Cociv, presentato a metà febbraioL’ente ha dato tempo fino al 31 ottobre al consorzio di imprese per presentare una proposta adeguata.

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