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venerdì 28 maggio 2021
giovedì 27 maggio 2021
mercoledì 26 maggio 2021
VAL BORBERA e Valle Spinti: GUIDA TURISTICA CON ITINERARI ESCURSIONISTICI
L'associazione Progetto Ambiente ha stampato la terza edizione della guida "VAL BORBERA e Valle Spinti", 64 pagine a colori in formato A5.
Per ogni copia del libro è richiesto un contributo di € 9 (per il rimborso spese).
La spedizione e/o la consegna sono compresi nel contributo.
Il contributo di € 9 deve essere versato con bonifico sul seguente conto corrente:
IBAN: IT51 P061 7548 6710 0000 1105 980
intestato a Bottiroli Danilo Giacinto Carlo
Nella CAUSALE specificare "Contributo per Guida Val Borbera".
Per ricevere una o più copie del libro, inviare una e-mail a
associazioneprogettoambiente@gmail.com
indicando i dati di fatturazione e spedizione (se diversi da quelli di fatturazione).
Alla mail deve essere allegata la ricevuta del bonifico di € 9 per ogni copia richiesta.
martedì 25 maggio 2021
IL PASSO DELL'AQUILA (PV)
Da Pietragavina (m 752 s.l.m.), saliamo nel centro paese fino a raggiungere il castello Malaspina (m 860 s.l.m.). Ora una larga sterrata, prosegue in direzione Ovest, avanzando inizialmente tra boschi misti e, dopo circa 500 metri, in splendidi boschi di castagno. Dopo circa 15 minuti di cammino, si giunge nel punto di confine dei Comuni di Valverde, Val di Nizza e Varzi chiamato dei “Tre Termini”. Tre Termini è il sito contraddistinto da tre pietre naturali, poco sporgenti dal terreno e quasi insignificanti, ma che indicavano oltre ai tre confini comunali, anche il termine delle faticose salite, di andata e ritorno, percorse settimanalmente dagli abitanti delle vallate, carichi di merci e bestiami da vendere al mercato di Varzi o carichi di beni colà acquistati per le necessità familiari. Un tempo, nel cavo di un grosso tronco di castagno secolare, veniva allestito, nel periodo estivo, una dispensa di bevande per gli assetati viandanti. Proseguendo attraversiamo una bella pineta e, volgendo lo sguardo in direzione Ovest è possibile vedere in lontananza l’imponente castello di Oramala che si erge sui contrafforti della media valle Staffora.
Il Sentiero del Viandante
Non c’è modo migliore per inoltrarsi nell'universo "lagheé" e nelle sue atmosfere, che scendere dall'auto e mettersi in cammino.
Sulla sponda orientale del Lario c’è un sentiero che rimbalza sull’acqua come un sasso piatto: da Abbadia a Lierna, poi Varenna, Bellano, Dervio e Colico. Ogni volta giù alla riva e poi di nuovo in costa, attraverso la montagna.
Oggi si chiama Sentiero del Viandante, ma nei secoli è stato Via Ducale, Via Regia oppure Napoleona
Il Sentiero del Viandante è un itinerario che costeggia tutta la sponda lecchese del lago. Ha una lunghezza complessiva di circa 45 km e quindi deve essere percorso a tappe. A seconda del livello di allenamento, il percorso è frazionabile in 3 o 4 tappe.
Grazie alle frequenti intersezioni tra il percorso e la linea ferroviaria Lecco-Colico è possibile percorrere una tappa alla volta, tornando in treno al punto di partenza.
Le quote modeste e l’eccellente esposizione del sentiero, rendono l’itinerario percorribile in tutte le stagioni. Il percorso è ben segnalato e inoltre sono presenti alcune mappe d’insieme del sentiero.
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lunedì 24 maggio 2021
Tra vigne e dolci pendii una storia lunga 300 km quella raccontata dal Grande Cammino del Monferrato
CASALE MONFERRATO (AL) – Tutto è iniziato un po’ per gioco, un gioco condito dalla passione per le camminate e l’amore per il vino. Poi pian piano il progetto ha preso forma, e così è nato il Grande Cammino del Monferrato, che oggi conta oltre 300 km di percorso tra i paesaggi e i sapori del nostro territorio. Angelica Mancia, una delle organizzatrici, ci ha raccontato la storia di questo progetto e i programmi per il futuro.
Domanda: Come nasce il progetto e perché?
Risposta: Come un po’ tutte le cose nasce da un gruppo di amici amanti del trekking e del buon vino delle nostre zone. Abbiamo iniziato a camminare facendo dapprima circuiti ad anello, e poi giri più lunghi. E man mano che ci addentravamo nel nostro territorio ci innamoravamo sempre di più e ci siamo detti: “Perché non fare un cammino di Santiago nel Monferrato?”.
D: E così è nato il Grande Cammino.
R: Sì, a questo punto abbiamo cercato percorsi con l’obiettivo di creare un unico grande itinerario, che ad oggi conta 382 km ed è diviso in 18 tappe da 20/35 km l’uno. Inoltre abbiamo diviso il percorso anche in circuiti più brevi ad anello, in modo tale che possano essere conclusi in 4 o 5 giorni, assegnando a ciascuno di essi il nome di un vigneto autoctono.
R: Data la distanza è consigliato a camminatori, però sì, sono accessibili sicuramente a tutti, magari con un passo un po’ allenato. Per cercare di renderlo più fruibile in ogni tappa c’è un punto sosta/degustazione in un’azienda vitivinicola, e stiamo prendendo i contatti con i vari Bed & Breaksfast della zona, in modo tale che ci si possa anche fermare a riposare sia a metà tappa che a fine tappa.
D: Oltre il panorama, quindi, anche vini e cibi locali.
R: Diciamo che con i nostri circuiti ad anello andiamo a toccare diversi punti di interesse. Tra castelli, pieve romaniche, parchi, valli… tutte le particolarità della nostra zona. Oltre che le varie aziende vitivinicole e i vari produttori di formaggi, olio e zafferano.
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domenica 23 maggio 2021
Trekking sul Lago d’Orta: L’anello del Sacro Monte
Andiamo alla scoperta del Sacro Monte d'Orta con le sue 20 cappelle affrescate tra il XVI e il XVIII secolo e dedicate alla vita di San Francesco percorrendo un itinerario ad anello con vista sul lago.
All’ombra del bianco eterno dei ghiacciai, la storia geologica plurimillenaria ha dato vita a un miracoloso microclima che rappresenta, per chi viene dal Nord Europa, il primo assaggio d’Italia solare e luminosa, preludio alle atmosfere mediterranee.
Attorno al Lago Maggiore si estende un insieme di bacini che, seppur separati e ciascuno con una propria identità – Lago Maggiore, Lago d’Orta, Mergozzo – sono espressione di un unico ecosistema sorprendente per la varietà di vita, colori e profumi che è riuscito a creare e preservare.
L’itinerario: L’anello del Sacro Monte Di Orta
Il più occidentale fra i laghi prealpini, originato dal fronte meridionale del ghiacciaio del Sempione, si trova a ovest del Verbano, separato da questo dal monte Mottarone.
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Tragedia in Cina, 21 corridori muoiono di freddo durante una 100 chilometri in quota
Tra le vittime anche il 31enne Jing Liang, atleta d'élite dell'ultrarunning. Le temperature si sono abbassate improvvisamente fino a zero gradi. Settecento persone hanno cercato i dispersi tutta la notte, ma per molti di loro non c'è stato nulla da fare
Una tragedia assurda si è abbattuta nel mondo dello sport. Ventuno corridori sono morti di freddo durante una corsa di 100 chilometri nella Foresta di Pietra del Fiume Giallo, quindi in montagna, iniziata sabato mattina nella provincia del Gansu, nel nord della Cina. Si tratta della più grande tragedia che l'ultrarunning abbia subito.
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Tre ragazze veronesi bloccate sul sentiero delle gallerie del Pasubio
Brutta avventura per un’escursione sul sentiero costruito nella Grande guerra
22 maggio 2021
Brutta avventura per tre ragazze veronesi ieri sul Pasubio. Le giovani sono rimaste bloccate lungo il sentiero delle 52 Gallerie che conduce dalla Bocchetta Campiglia alle Porte del Pasubio a quasi 2.000 metri d'altitudine.
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Il soccorso alle escursioniste sul Pasubio |
sabato 22 maggio 2021
Trentino: cammini storici fra l’Adamello e le Dolomiti
Le sue montagne, dai castelli di roccia delle Dolomiti, patrimonio dell’Unesco, alle vette ghiacciate dell’Adamello, sono un’icona celebre in tutto il mondo e un sogno che accomuna tutti gli appassionati di trekking.
Se però pensate che la magia del Trentino si limiti alla montagna selvaggia e alla natura incontaminata, vi sbagliate di grosso.
I sentieri di quota e le alte vie sono solo uno dei tanti elementi che contribuiscono a creare il fascino di questo territorio.
Come tante altre regioni alpine, il Trentino è da sempre una terra di transito e di scambio, un luogo dove culture e tradizioni si preservano, protette dai bastioni invalicabili delle montagne e, contemporaneamente, entrano in contatto fra loro, attraverso i corridoi naturali delle valli e dei valichi alpini.
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Un cattivo servizio: Fabbrica Curone (AL) e ISDE al TG2 Motori
La rubrica televisiva della RAI “TG2 Motori” trasmessa domenica 16 maggio ha ospitato un servizio di oltre sei minuti (che parte dal minuto 13 e 15 secondi e finisce al minuto 19 e 35 secondi) in cui il giornalista del TG2 Piergiorgio Giacovazzo e Michele Berera (della società “Red Moto” che commercializza il mezzo) hanno proposto ai telespettatori la prova della Honda CRF 400 RX, una moto da enduro. La prova della Honda non si è svolta in una pista, bensì nel territorio di Fabbrica Curone, attraverso boschi, sentieri, carrarecce, prati e il greto del torrente.
Anche in Piemonte – come in gran parte dell’Italia e nella maggioranza dei paesi europei – esiste una norma (la legge regionale 32/1982), che stabilisce un divieto generale di praticare il fuoristrada con mezzi a motore per puro divertimento. In deroga al divieto i comuni possono autorizzare temporaneamente lo svolgimento di manifestazioni fuoristrada, ma solo nel rispetto di molte e stringenti prescrizioni, tra le quali va ricordato anche, ma non solo, il divieto di transito negli alvei torrentizi. Al momento in cui scriviamo non ci è ancora noto se la prova (difficile definirla “manifestazione”) compiuta dal giornalista e dal suo accompagnatore fosse stata o meno autorizzata. Le immagini e il “parlato” che le accompagna sono comunque eloquenti: “Cominciamo da qui, da Fabbrica Curone, nel letto del fiume Curone” e, per 50 secondi, seguono riprese di Giacovazzo e Berera in sella alle Honda che percorrono in velocità l’alveo torrentizio.
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venerdì 21 maggio 2021
Valanghe: morti due sciatori italiani sul Monte Bianco
Sul versante francese. Corpi ritrovati dai soccorritori
Sono stati travolti da una valanga caduta nella zona del Bacino dell'Argentière.
giovedì 20 maggio 2021
Anche in montagna è importante proteggersi dal sole
Se pensiamo alle creme solari, probabilmente la prima cosa che ci verrà in mente sarà una bella spiaggia, il mare, gli ombrelloni… Invece è molto importante utilizzarla anche in montagna, soprattutto se si sale in alta quota. Abbiamo cercato di capire come è meglio comportarsi con Beatrice Mautino, divulgatrice scientifica eautrice di “Il trucco c’è e si vede” e “La scienza nascosta dei cosmetici”.
Le temperature generalmente più miti e il fatto di essere più coperti rispetto a quando si va al mare fanno sì che non si pensi alla necessità di proteggersi dal sole, eppure ci si può ustionare con molta facilità anche in montagna. Non c’è quella sensazione di caldo che di solito ci “salva” in spiaggia, facendoci capire che forse è il caso di ripararsi un po’ sotto l’ombrellone, e c’è anche molta meno ombra rispetto a quando siamo all’aperto in città, tra i palazzi. Si è molto esposti, a maggior ragione se c’è neve – che provoca effetto riverbero più dell’acqua -, e ci si scotta di più. Anche perché bisogna tener conto che, più si sale di altitudine, più forte è la radiazione UV. Basti pensare che le creme solari sono state inventate da Franz Greiter, un austriaco che era in escursione sul Piz Buin, nome che sicuramente risulterà familiare anche a chi non frequenta le cime tra Austria e Svizzera…
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mercoledì 19 maggio 2021
FONDAZIONE ASSOCIAZIONE VOLONTARIATO NATURALISTICO
Parco naturale delle Capanne di Marcarolo
Stiamo raccogliendo adesioni sia per la fondazione (siamo già 2 soci)che per la gestione vera e propria delle attività che partiranno da AGOSTO 2021.
Avremo modo di "affiancare" il lavoro dei guardiaparco di Capanne (da cui andremo a farci conoscere e riconoscere come ODV non appena avremo almeno 7 iscritti) attraverso diverse attività:
.......questi sono alcuni tra i vari scopi dell'associazione.
-aperto a uomini e donne, (età minima 18 anni)
-zona di residenza/domicilio possibilmente limitrofo al Parco per questioni organizzative
-Disponibilità bi-settimanale/mensile per tutto l'anno
Valanga sul Gran Zebrù, due alpinisti morti
Tragedia sul Gran Zebrù poco dopo mezzogiorno, dove una valanga ha travolto e ucciso due alpinisti.
Le vittime si trovavano insieme ad altri due compagni a 3600 metri di quota, sopra il Colle della Bottiglia, al confine tra le province di Sondrio e di Bolzano, quando è avvenuto il distacco di una valanga.
I due compagni che erano più avanti non sono stati coinvolti e hanno subito dato l’allarme. Sul posto la Stazione di Valfurva del Cnsas Lombardo, il Sagf – Soccorso alpino Guardia di Finanza di Bormio, oltre al Cnsas della squadra di Solda, presenti sul versante altoatesino.
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Giornata Nazionale delle Dimore Storiche 2021: tutte le dimore aperte in Piemonte. Castelli, ville, parchi e giardini
Domenica 23 maggio in occasione della XI Giornata Nazionale delle Dimore Storiche Italiane (ADSI).
Torino -Un appuntamento culturale, fra i primi in presenza a segnare l'inizio della ripresa, che consentirà al pubblico di visitare gratuitamente oltre 300 tra castelli, rocche, ville, parchi, giardini di proprietà privata in tutta la Penisola e che apriranno le porte per far rivivere pagine di storia e di arte che ognuno di loro, in momenti ed epoche diverse, hanno contribuito a scrivere.
Torino -Gioielli fragili, la cui tutela e conservazione è interamente affidata a coloro che ancor oggi ne custodiscono il patrimonio artistico e paesaggistico rendendoli fruibile a tutti, e che nell’insieme costituiscono il più grande museo diffuso d’Italia e che prima della pandemia contava 45 milioni di visitatori l’anno.
Piemonte e Valle d’Aosta
Ben 33 le dimore storiche di Piemonte e Valle d'Aosta (+ del 10% di quelle aperte in tutta Italia, di cui alcune alla loro prima Giornata Nazionale) A queste si aggiungeranno 3 Case della Memoria di Saluzzo, città candidata Capitale della Cultura Italiana 2024. Alcune partecipano per la prima volta alla Giornata ADSI. Nel novarese, Casa Bettoja a San Maurizio d'Opaglio, sul lago d'Orta; nel torinese, a Bricherasio, il Palazzo dei Conti di Bricherasio e a Santena, il Polo Cavouriano, neo-iscritto ADSI. Da segnalare anche che in alcune località (nel torinese, Bricherasio, Collegno, Santena, Saluzzo; nel novarese a Boca e sul Lago d’Orta) sono possibili visite due proprietà, e altre sono visitabili nelle immediate vicinanze. Ottimo spunto per invogliare anche visitatori provenienti da altri regioni ad una conoscenza “allargata” di zone del Piemonte al di fuori dagli abituali circuiti.
Per garantire il rispetto delle norme di sicurezza, distanziamento e sanificazione vigenti, quest’anno è pero necessario prenotare la propria visita. Tutte le modalità di accesso e prenotazione saranno disponibili sul sito ASDI.
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lunedì 17 maggio 2021
Lo chef con la passione per l’ultra trail frantuma il record delle Porte di Pietra
L’altoatesino Reiterer protagonista in Val Borbera
CANTALUPO LIGURE (AL). Se cucina come corre, i clienti dell’albergo di famiglia (di cui è cuoco) possono essere felici. Andreas Reiterer, altoatesino di Avelengo, sulle alture di Merano, ha dominato le Porte di Pietra 2021 non solo laureandosi campione italiano di ultra trail e ipotecando una maglia per i mondiali, ma frantumando anche il record del percorso che durava dal 2009.
Reiterer ha corso i 72,4 km su salite, crinali e discese della Val Borbera (partenza e arrivo a Cantalupo) in 6h42’44”, quasi mezz’ora meno del record stabilito dodici anni fa dal trentino Silvano Fedel. Che le Porte di Pietra di ieri potessero essere da record lo si era capito dalla lista degli iscritti: anche il secondo classificato, il portoghese Andre Rodrigues, ha chiuso sotto le 7 ore e altri 5 atleti sono stati al di sotto del vecchio record, complice un clima ideale.
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Ragazzi dispersi in Valpelline, sono tutti in salvo
Già rientrati nelle loro case
Sono tutti in salvo i cinque giovani - quattro milanesi e un francese - dati per dispersi in Valpelline (Aosta). Uno, di nazionalità francese, è stato trovato nel bivacco Regondi, dove si era rifugiato per sfuggire alla bufera di neve.
Gli altri, invece, erano già scesi a valle ieri e rientrati a casa con un altra auto. Le ricerche hanno coinvolto una ventina di persone.
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domenica 16 maggio 2021
Precipita in crepaccio, morto trentunenne svizzero su M.Rosa
Incidente sul versante svizzero del massiccio
Un alpinista svizzero di 31 anni, residente nel cantone di Zurigo, ha perso la vita a causa delle ferite riportate nella caduta in un crepaccio. L'incidente è avvenuto alle 14.40 circa sul ghiacciaio del Grenzglestcher, a 3.600 metri di quota, sul versante svizzero del massiccio del Monte Rosa.
La vittima faceva parte di un gruppo condotto da una guida alpina. Durante la salita verso il rifugio un ponte di neve ha ceduto e il trentunenne è precipitato per circa 25 metri nel crepaccio.
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Incidenti montagna: cinque giovani dispersi in Valpelline
Ricerche nella zona del bivacco Regondi
Cinque giovani - quattro milanesi e un francese - risultano dispersi in Valpelline, in Valle d'Aosta. L'allarme è scattato nel pomeriggio a causa del mancato rientro a casa e del fatto che non rispondono al cellulare.
Si tratta probabilmente di ciaspolatori. La zona di ricerca è quella intorno al bivacco Regondi. Sul posto c'è una forte bufera di neve e i soccorritori, portati in quota con l'elicottero, ora stanno salendo a piedi.
I cinque ragazzi erano diretti al lago di Clusaz, partendo da località Glacier (Ollomont), dove è stata trovata la loro auto. Le operazioni di ricerca sono scattate alle 18,45. Sul posto medico e tecnici del Soccorso alpino valdostano: il sorvolo in elicottero non ha avuto esiti positivi a causa della scarsa visibilità.
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L’amore per la montagna non è sempre esistito
Oggi raggiungere una vetta rappresenta una passione per tantissimi, ci sembra qualcosa di naturale, se non universale almeno molto diffuso. Eppure, “Trecento anni fa rischiare la vita per scalare una montagna sarebbe stato considerato pura follia. L’idea che la natura selvaggia potesse avere un fascino non esisteva. Alla cultura del Seicento e degli inizi del Settecento la natura appariva degna di interesse nella misura in cui esprimeva fecondità. Prati, vigneti, pascoli, i fertili solchi dei terreni coltivati: erano queste le componenti ideali del paesaggio. In altri termini, a essere bella era la natura domestica: il paesaggio cui l’aratro, la siepe, il canale di irrigazione avevano imposto un ordine umano.” Le forme irregolari e imponenti delle montagne erano in grado di turbare lo spirito, venivano considerate deserti privi di vita, repellenti dal punto di vista estetico. E poi erano pericolose: si pensava che bastasse uno starnuto, o il battito d’ali di un uccello per far staccare una valanga, si rischiava di essere inghiottiti dai crepacci, o di incontrare mostri o divinità. L’ostilità del territorio si materializzava, da pietra diventava qualcosa di angoscioso e incombente, in grado di scoraggiare chiunque provasse ad avvicinarsi.
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Bastoncini da montagna: ecco i più innovativi sul mercato
La tradizione, si sa, spesso fa fatica a rimanere al passo coi tempi e per questo, di solito, non fa certo rima con innovazione, anche quando parliamo di attrezzatura da montagna.
Gli sportivi e gli appassionati che sono soliti percorrere sentieri lungo i pendii montani sanno invece che, in estate come in inverno, le nuove tecnologie e i materiali all’avanguardia fanno la differenza in termini di comodità e prestazioni.
Prendiamo, nello specifico, i bastoncini da trekking, fedeli compagni di salita ormai da decenni di escursionisti e amanti dell’outdoor oltre che di trail runner e scialpinisti.
In Italia, e per la precisione in Lombardia, qualcuno è riuscito a unire l’esperienza manifatturiera tradizionale con la creazione di bastoncini sempre in linea con le nuove necessità di atleti professionisti e amatori.
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sabato 15 maggio 2021
Da trail di territorio a kermesse internazionale: alle Porte di Pietra campioni da mezza Europa
Sabato 15 maggio la competizione in Val Borbera: tre percorsi differenti, 1200 iscritti. Sorridono anche gli albergatori, tutti i posti prenotati e rilancio del turismo
CANTALUPO LIGURE (AL). L’edizione 2021 delle Porte di Pietra ha fatto il boom, sia per il numero di partecipanti e sia per il livello dei top runner iscritti al punto da rendere domani 15 maggio Cantalupo Ligure e la Val Borbera epicentro del movimento europeo del movimento dell’ultra trail.
Se ne sono accorti gli albergatori: in questi giorni, è praticamente impossibile trovare un posto per pernottare. «Quando abbiamo deciso di mantenere in calendario il nostro trail, dopo lo stop del 2020, mai ci saremmo immaginati di chiudere con un mese di anticipo le iscrizioni a quota 1200 runner - spiega Fulvio Massa, presidente del gruppo organizzatore Gli Orsi -. Potevamo accogliere quasi il doppio dei podisti ma abbiamo preferito privilegiare la sicurezza. Da sempre lo scopo era quello di valorizzare il territorio, anche quest’anno ci siamo riusciti».
I numeri da soli non bastano a spiegare il fenomeno: fra i partecipanti, tantissimi stranieri. Alcuni provenienti da Svezia e Russia, molti i francesi, tantissimi gli italiani. Se per questi ultimi la ragione è da ricercarsi nell’assegnazione dei titoli tricolore di ultra trail, per gli altri la partecipazione alle Finestre di Pietra è dettata dall’adesione della corsa a un circuito internazionale (le Golden Series della Salomon) di altissimo livello; alte pure le adesioni alla mini prova di 15 chilometri, i Castelli di Pietra.
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Intervista a Fulvio Massa responsabile dell'organizzazione
Andreas Reiterer e Camille Bruyas danno spettacolo...
'Porte di Pietra', Reiterer e Turini i campioni
venerdì 14 maggio 2021
giovedì 13 maggio 2021
Il Cammino dei Ribelli - Dal 27 giugno al 3 luglio 2021
Un cammino nato dal basso per consentire alla Val Borbera di raccontare le sue molte e affascinanti storie, e per creare un’esperienza di ascolto, ricerca e condivisione: quello dei Ribelli è un cammino sociale che dà valore alle storie passate, presenti e future di una valle appenninica come tante, eppure unica.
Cammineremo in una natura rigogliosa, tra borghi in pietra abbandonati, mulini, essiccatoi, toccando con mano lo spopolamento e le memorie di una civiltà contadina che quassù ha sempre dovuto resistere. Una valle e tanti affluenti, ammantata di fitti boschi e con un cuore pulsante che è il torrente Borbera: nome che sembra provenire da un termine indoeuropeo dal significato onomatopeico, “il suono dell’acqua che scorre”.
Programma
Domenica 27 | Ritrovo ore 11 alla stazione ferroviaria di Arquata Scrivia. Arquata Scrivia – Castel Ratti. 4 ore, 11 km, 400 m in salita, 300 m in discesa |
Lunedì 28 | Castel Ratti – Cantalupo. 6 ore, 17 km, 800 m in salita, 700 m in discesa |
Martedì 29 | Cantalupo – Cosola. 6 ore, 18 km, 800 m in salita, 500 m in discesa |
Mercoledì 30 | Cosola – Fontanachiusa. 7 ore, 20 km, 900 m in salita, 800 m in discesa |
Giovedì 1 | Fontanachiusa – Dova. 7 ore, 20 km, 900 m in salita, 900 m in discesa |
Venerdì 2 | Dova – Borassi. 6 ore, 19 km, 750 m in salita, 1.000 m in discesa |
Sabato 3 | Borassi – Arquata Scrivia. 7 ore, 21 km, 650 m in salita, 900 m in discesa. Arrivo entro le ore 17 circa alla stazione ferroviaria |
Altre informazioni utili
Notti: agriturismi, b&b e case private. Sistemazioni in stanze doppie / triple / quadruple
Ritrovo: domenica 27 giugno alle ore 11 davanti alla stazione ferroviaria di Arquata Scrivia
Rientro: sabato 3 luglio alle ore 17 circa, sempre alla stazione ferroviaria di Arquata Scrivia
Come arrivare al luogo di ritrovo: facilmente raggiungibile in treno (lungo la linea Torino-Genova) o bus (da Genova, Tortona, Novi Ligure)
Cosa portare: scarponi da trekking collaudati e alti alla caviglia (consigliati di pelle), abbigliamento comodo per camminare, si consiglia lana merinos per calze e magliette, zaino ergonomico. Alla richiesta di perfezionamento della prenotazione, riceverete l’elenco delle cose da mettere nello zaino.
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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.
Immanuel Kant
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