Se pensiamo alle creme solari, probabilmente la prima cosa che ci verrà in mente sarà una bella spiaggia, il mare, gli ombrelloni… Invece è molto importante utilizzarla anche in montagna, soprattutto se si sale in alta quota. Abbiamo cercato di capire come è meglio comportarsi con Beatrice Mautino, divulgatrice scientifica eautrice di “Il trucco c’è e si vede” e “La scienza nascosta dei cosmetici”.
Le temperature generalmente più miti e il fatto di essere più coperti rispetto a quando si va al mare fanno sì che non si pensi alla necessità di proteggersi dal sole, eppure ci si può ustionare con molta facilità anche in montagna. Non c’è quella sensazione di caldo che di solito ci “salva” in spiaggia, facendoci capire che forse è il caso di ripararsi un po’ sotto l’ombrellone, e c’è anche molta meno ombra rispetto a quando siamo all’aperto in città, tra i palazzi. Si è molto esposti, a maggior ragione se c’è neve – che provoca effetto riverbero più dell’acqua -, e ci si scotta di più. Anche perché bisogna tener conto che, più si sale di altitudine, più forte è la radiazione UV. Basti pensare che le creme solari sono state inventate da Franz Greiter, un austriaco che era in escursione sul Piz Buin, nome che sicuramente risulterà familiare anche a chi non frequenta le cime tra Austria e Svizzera…
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