Quando si percorre questo itinerario, si rimane sempre affascinati; un po', per la bellezza selvaggia del luogo, un po', per la storia che lo contraddistingue ed anche perché, grazie ai racconti del nostro amico Giuliano Forni, siamo riusciti a captarne quasi tutte le peculiarità.
L’itinerario
Da Pietragavina (m 752 s.l.m.), saliamo nel centro paese fino a raggiungere il castello Malaspina (m 860 s.l.m.). Ora una larga sterrata, prosegue in direzione Ovest, avanzando inizialmente tra boschi misti e, dopo circa 500 metri, in splendidi boschi di castagno. Dopo circa 15 minuti di cammino, si giunge nel punto di confine dei Comuni di Valverde, Val di Nizza e Varzi chiamato dei “Tre Termini”. Tre Termini è il sito contraddistinto da tre pietre naturali, poco sporgenti dal terreno e quasi insignificanti, ma che indicavano oltre ai tre confini comunali, anche il termine delle faticose salite, di andata e ritorno, percorse settimanalmente dagli abitanti delle vallate, carichi di merci e bestiami da vendere al mercato di Varzi o carichi di beni colà acquistati per le necessità familiari. Un tempo, nel cavo di un grosso tronco di castagno secolare, veniva allestito, nel periodo estivo, una dispensa di bevande per gli assetati viandanti. Proseguendo attraversiamo una bella pineta e, volgendo lo sguardo in direzione Ovest è possibile vedere in lontananza l’imponente castello di Oramala che si erge sui contrafforti della media valle Staffora.
Da Pietragavina (m 752 s.l.m.), saliamo nel centro paese fino a raggiungere il castello Malaspina (m 860 s.l.m.). Ora una larga sterrata, prosegue in direzione Ovest, avanzando inizialmente tra boschi misti e, dopo circa 500 metri, in splendidi boschi di castagno. Dopo circa 15 minuti di cammino, si giunge nel punto di confine dei Comuni di Valverde, Val di Nizza e Varzi chiamato dei “Tre Termini”. Tre Termini è il sito contraddistinto da tre pietre naturali, poco sporgenti dal terreno e quasi insignificanti, ma che indicavano oltre ai tre confini comunali, anche il termine delle faticose salite, di andata e ritorno, percorse settimanalmente dagli abitanti delle vallate, carichi di merci e bestiami da vendere al mercato di Varzi o carichi di beni colà acquistati per le necessità familiari. Un tempo, nel cavo di un grosso tronco di castagno secolare, veniva allestito, nel periodo estivo, una dispensa di bevande per gli assetati viandanti. Proseguendo attraversiamo una bella pineta e, volgendo lo sguardo in direzione Ovest è possibile vedere in lontananza l’imponente castello di Oramala che si erge sui contrafforti della media valle Staffora.
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