venerdì 7 maggio 2021

Sentiero dei Celti e dei Liguri da Milano al mare attraverso l’Appennino

A piedi, zaino in spalla, da Milano fino al mare, attraverso l’Appennino, lungo il sentiero di Celti e liguri, con le Guide ambientali escursionistiche: il primo percorso a piedi da Milano al Mare Ligure, attraverso l’Appennino. Dopo anni di ricerche nelle meravigliose valli dei Celti e degli antichi Liguri, il 28 maggio partirà proprio da Milano, una della principali metropoli economiche italiane, il percorso ideato da Emanuele Mazzadi – Gruppo Guide Ambientali Escursionistiche Valtaro e Valceno, promosso dal Consorzio Alte Valli e con il patrocinio di AIGAE, a cui ha lavorato un gruppo di Guide composto da Giacomo Agnetti, Elisa Bortolin, Angelo Ghiretti, Annalisa Guaraldo, Fabrizio Zaretti e altri che si stanno unendo in questi giorni.

Un collegamento tra Appennino e Mar Ligure: Lombardia, Emilia-Romagna e Liguria, unite da un unico, bellissimo percorso nella natura.

La partenza sarà dal Duomo di Milano, rendendo l’itinerario unico nel suo genere, per toccare il Naviglio pavese, costeggiare il Ticino, il Po ed addentrarsi nell’oltrepo pavese tra borghi e vigneti.

Il percorso arriva quindi in territorio piacentino tra Val Tidone e Val trebbia, per toccare Bobbio in cui si trova uno dei più importanti centri monastici d’Europa: l’abbazia fondata da San Colombano, monaco irlandese.

Si giunge al Monte Penna, vero cuore dell’itinerario ( pare il nome derivi dal Dio Pen, adorato dagli antichi Celti Liguri quale nume delle vette), e oasi di enorme pregio naturalistico dove si trovano il Parco regionale dell’Aveto, diversi Siti di Interesse Comunitario, le sorgenti dei fiumi Taro e Ceno. Si arriva quindi all’Alta via dei monti liguri: la Val Graveglia, il comprensorio geologicamente più interessante d’Italia: miniere di manganese ancora visitabili, cave di diaspri, aree carsiche, per giungere finalmente al mare: Sestri Levante, uno di borghi più suggestivi della costa ligure, con le due baie del Silenzio e delle Favole.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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