Con il Governo Conte si chiamavano “ristori”, oggi “sostegni”, ma la sostanza cambia poco: sono i contributi a fondo perduto per imprese e lavoratori che hanno dovuto chiudere la propria attività a causa delle regole rese necessario dall’emergenza sanitaria.
È di circa 32 miliardi di Euro la cifra stanziata nel DL Sostegni, approvata i giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri, di cui 700 milioni dedicati alle zone di montagna che quest’anno si sono viste azzerare completamente gli introiti del turismo invernale.
Il fondo verrà istituto presso il Mef e verrà ripartito in base a un decreto del ministero del Turismo da emanare entro 30 giorni dall’entrata in vigore del DL sostegni. Destinatari saranno “soggetti esercenti attività di impresa di vendita di beni o servizi al pubblico“. Almeno il 70% dei fondi dovrà andare ai comuni in base al numero di titoli di accesso a impianti di risalita a fune (skipass) venduti nel 2019. La parte restante deve andare ai comuni del medesimo comprensorio sciistico di quelli individuati con il criterio dei biglietti di risalita venduti, proporzionalmente al fatturato degli esercizi commerciali registrato nel periodo 2017-2019; e ai maestri di sci e alle scuole di sci, sempre proporzionalmente ai ricavi registrati nel 2017-2019.
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