Al cuore non si comanda, ma alla ragione sì. Vediamo cosa suggerisce la scienza per preservare in salute il nostro muscolo più importante.
Camminare fa bene al cuore.
Lo abbiamo letto e sentito dire tante volte sui giornali, in televisione, sul web.
Ma è proprio così o si tratta solo di un vecchio adagio senza fondamento?
È una verità scientifica o una frase buona per social network e amene discussioni da bar?
Certo non era un tipo da bar – anzi da kapeleion, l’antica taverna greca – Ippocrate, padre della medicina e oggi studiato come precursore della cardiologia.
L’antico medico di Kos fu il primo a occuparsi della questione e non aveva dubbi: camminare è la migliore medicina per l’uomo e per il suo spirito.
Oggi, a più di duemila anni di distanza, le indagini della scienza hanno dimostrato che sì, Ippocrate aveva ragione.
È toccato ad alcuni illustri pronipoti di Ippocrate, gli scienziati della Harvard Medical School, di fare chiarezza sui benefici del camminare per il cuore in una loro pubblicazione.
Per mettere nero su bianco cosa dice la scienza in proposito, hanno sondato interi database.
Ricerca dopo ricerca, hanno passato al setaccio il lavoro di decine di scienziati dal 1970 ad oggi.
Il primo studio preso in considerazione è una poderosa metanalisi – uno studio che analizza altri studi – condotta dall’University College di Londra e pubblicata nel 2008.
A questo scopo i ricercatori inglesi – sottolineano ad Harvard – passarono al vaglio ben 4295 articoli pubblicati su riviste scientifiche tra il 1970 e il 2007, per estrarne solo 18: un florilegio degli studi più significativi per comprendere se i benefici del camminare sul sistema cardiovascolare fossero o meno reali.
La mole di dati raccolta fu enorme, tale da accreditare questa indagine come una delle più attendibili nel campo della salute legata allo stile di vita.
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