“Da qualunque parte lo si contempli ha sempre un aspetto imponente. Non è mai volgare. Senza rivali nelle Alpi, non ne ha che un numero assai esiguo nel mondo intero”. Con queste parole descriveva il Cervino, Matterhorn in tedesco e in inglese, l’alpinista inglese Edward Whymper, che ne tentò più volte la salita dal versante italiano, e raggiunse per primo la vetta nel 1865, dal versante di Zermatt. Seguì una terribile tragedia, con la morte di quattro protagonisti dell’impresa.
Insieme alle Tre Cime e all’Everest, il Cervino è il simbolo dell’alpinismo. E’ stata la sua fama, nell’ultimo secolo e mezzo, a fare di Cervinia e di Zermatt delle mete frequentatissime. Mentre la località italiana, alla testata della Valtournenche, è legata soprattutto allo sci, la sua sorella svizzera è una grande destinazione del turismo internazionale, che può essere raggiunta solo in treno, lasciando l’auto, la moto o il camper nei posteggi di Täsch.
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