domenica 25 aprile 2021

In cammino tra memoria, resistenza e… disobbedienza

Da Monte Sole a Sant'Anna di Stazzema: il viaggio di Simona Baldanzi sui luoghi delle stragi nazifascite è diventato un libro. "Corpo Appennino" è un modo per "mantenersi di sana e robusta costituzione, o meglio di sani e robusti ideali"


Sant’Anna di Stazzema

C’è un filo sottile che corre sui contrafforti naturali dell’Appennino tosco-emiliano, tra le montagne che sovrastano la Versilia e le ultime alture prima di Bologna. È il percorso compiuto tra agosto e settembre ‘44 dalla XVI divisione Panzergrenadier delle SS, lì inviata per “asciugare il mare” ai partigiani della brigata Stella Rossa. Per farlo trucidarono centinaia di civili inermi, donne, anziani, moltissimi bambini: “essere crudeli con tranquilla coscienza” la loro missione. Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto i luoghi simbolo di quegli eccidi.

CORPO APPENNINO – Grazie a Sergio e Marinella, storiche guide Cai di Bologna, e a tantissimi volontari, quella terra è diventata luogo di memoria, quel tracciato un Cammino della Pace su cui ogni estate decine di studenti portano la loro testimonianza. Con loro ha camminato Simona Baldanzi, scrittrice (pluripremiata) del Mugello e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza per conto di Cgil. Ne è nato un libro bello e importante, Corpo Appennino – In Cammino da Monte Sole e Sant’Anna di Stazzema, appena uscito per Ediciclo: “Questa camminata non vuole essere ricordo, ma memoria attiva, costruzione di identità, lievito. La memoria è un ingranaggio collettivo”.

VITE DI SERIE B – Baldanzi racconta in parallelo tre estati: quella del ’44, quella dei decreti Sicurezza e dei morti nel Mediterraneo e la sua in ospedale per un’operazione alla testa, “l’orecchio sinistro che sente meno, la parte a sinistra del Paese che non sa dare risposte”. Tutto si tiene. Camminare, come dice Sergio, aiuta a muovere il cervello, ad allargare lo sguardo, così “i corpi inghiottiti dal mare, come i cippi delle stragi, implorano umanità con la stessa forza, senza retorica, senza consolazione”. Le donne e i bambini trucidati dai nazifascisti come i migranti, vite che non valgono niente, vite di serie B, di scarto.

DISOBBEDIENZA – Monte Sole è stata anche la terra di don Dossetti, come Barbiana (punto di partenza della Camminata della Pace) è la patria di don Milani. Per questo il diritto dovere alla disobbedienza – nuova forma di resistenza – è un filo conduttore di questa storia, “l’obbedienza non più una virtù”. I protagonisti delle stragi, scrive Baldanzi, “erano giovani e non erano folli”.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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